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Vincenzo Santopadre: “Berrettini può arrivare in fondo alle ATP Finals: più forte del 2019. Avrebbe voluto le Olimpiadi”

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Matteo Berrettini si sta preparando per disputare le ATP Finals, il torneo di fine stagione riservato ai migliori otto tennisti al mondo che andrà in scena al PalaAlpitour di Torino dal 14 al 21 novembre. Il numero 7 del ranking ATP si presenta all’appuntamento con grande convinzione ed è particolarmente motivato dal giocare di fronte al proprio pubblico. Il romano, quest’anno finalista a Wimbledon, ha tutte le carte in regola per essere competitivo sul cemento indoor del capoluogo piemontese e per dire la sua in questa seconda apparizione in carriera alla kermesse che chiude l’annata agonistica.

Il suo allenatore Vincenzo Santopadre è stato ospite di Dario Puppo in Tennis Mania, trasmissione realizzata da Sport 2 U in collaborazione con OA Sport. Il tecnico si è soffermato sul prossimo grande appuntamento: “Le ATP Finals sono un evento storico, la prima volta in Italia e la prima volta con un italiano alla seconda partecipazione. Storico quello che sta facendo Berrettini, sta scrivendo la storia ed è una piacevole coincidenza che lo faccia quando ci sono le Finals per la prima volta. Spero che dopo essere stato il primo italiano a vincere un match, questa volta si vada un pochino oltre. Adesso Matteo è parecchio più forte rispetto al 2019, quando comunque ci ha regalato un bel sogno“.

Il coach di Berrettini ha poi proseguito: “Sono delle ATP Finals completamente diverse rispetto a quelle del 2019 perché Matteo ci arriva preparato meglio, ha avuto più tempo per prepararsi. Si è tolto da Parigi perché non era al meglio della condizione fisica e sappiamo quanto sia per lui prioritaria, avrebbe rischiato di non arrivare al meglio alle Finals e alla Coppa Davis. Credo che il Matteo di adesso sia migliorato di consapevolezza della propria forza, è cambiato agli occhi degli avversari perché è più forte e penso che abbia tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Già da Parigi ho percepito la sua forza, la avvertivo proprio e già da lì era pronto per arrivare in fondo a uno Slam e non mi sono sbagliato perché poi ha fatto finale a Wimbledon. Il 2019 non si è ripetuto, ma si è migliorato. Si è confermato con una presa di coscienza migliore, sta continuando a salire e tutto questo mi fa dire che è sempre più pronto per questi eventi“.

C’è spazio per parlare dell’attuale condizione fisica dell’azzurro: “Il problema al collo è superatissimo, si è allenato bene questi giorni a Montecarlo. Sta bene e il fatto di giocare in Italia sarà una pressione maggiore, ma a lui piacciono le pressioni e il tifo: lo ha dimostrato quando si giocava a porte chiuse. Ci sono tutti gli ingredienti affinché Matteo possa esaltarsi. Questi acciacchi sono forse anche un po’ benvoluti, anche perché la stagione è stata lunga e tosta. Se fosse stato al 100% avrebbe giocato Parigi-Bercy. Lui ha avuto anche degli infortuni, lui spende tante energie per recuperare e sappiamo quanto possa incidere, magari toglie anche energie dal serbatoio mentale. Questi infortuni gli hanno precluso di avere altre gioie, come ad esempio partecipare alle Olimpiadi: lui voleva andarci e non poterlo fare per un infortunio gli è costato”.

Finestra su un aspetto tecnico cruciale nel gioco del numero 7 al mondo: “Il servizio da tanti anni è il colpo che Matteo ha allenato in maniera preponderante e se possibile ci siamo concentrati ancora di più su questo aspetto, anche perché da lì dipende parecchio. Alcuni si fossilizzano sul fatto che se non funziona il servizio Berrettini fatica, ma è un colpo del tennis e se funziona bisogna solo dirgli bravo. Se sai fare il servizio meglio degli altri non è perché sei scarso con gli altri colpi, ma perché hai un’abilità”.

Un passaggio sulla continua voglia di migliorarsi da parte del nostro portacolori: “Già nel 2019 ha dimostrato di essere cresciuto tanto sull’erba e ha vinto davvero tanto. La cosa che a me fa più piacere constatare è che Matteo ha quella fame di superarsi e di avere come obiettivo quello di superare se stesso per superare poi gli avversari. Dopo la finale di Wimbledon ha detto di volere capire come dare più fastidio a Djokovic la volta successiva. Lui è volenteroso e stimolato a fare meglio, i miglioramenti si spiegano in questo momento. Nel 2019 da lucky loser perse da Seppi sull’erba e non aveva i mezzi per vincere, oggi invece…”. Di seguito il VIDEO con l’intervista a Vincenzo Santopadre, coach di Matteo Berrettini.

VIDEO INTERVISTA VINCENZO SANTOPADRE

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger

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