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America’s Cup 2024, cosa sappiamo: Luna Rossa e Alinghi presenti, 4 iscritte, regolamento definito, date e sede incerte
La prossima edizione della America’s Cup, la competizione sportiva più antica al mondo, si disputerà nel 2024 in una sede ancora da definire. La prestigiosa manifestazione velica andrà dunque in scena tra poco più di due anni e per il momento si conoscono soltanto alcuni dettagli. Sono arrivate le prime iscrizioni, il regolamento si è definito in gran parte, si attendono novità in merito alle date esatte e al luogo di svolgimento. Diamo uno sguardo più dettagliato su quello che sappiamo riguardo alla America’s Cup 2024.
AMERICA’S CUP 2024: DOVE E QUANDO SI DISPUTERÀ
La America’s Cup si disputerà nel 2024, ma al momento non si conoscono ancora le date precise. La località verrà comunicata il 31 marzo 2022: al momento sono in ballottaggio Cork (Irlanda), Valencia (Spagna), Jeddah (Arabia Saudita), mentre la permanenza ad Auckland (Nuova Zelanda) appare sempre più difficile. Molto dipenderà dai soldi che verranno offerti a Team New Zealand, che lascerà la Patria proprio per quel motivo: a Valencia si è già regatato nel 2007 e nel 2010 (fu la scelta di Alinghi), Cork promette un bel campo di regata, Jeddah fa leva sull’aspetto economico (ma vige il nodo degli scarsi diritti femminili).
AMERICA’S CUP 2024: CHI PARTECIPA? GLI ISCRITTI
Le iscrizioni si sono aperte ufficialmente lo scorso 1° dicembre e due sodalizi hanno già inviato la propria domanda, prontamente accolta in via ufficiale dai detentori del trofeo. Luna Rossa sarà presente ai nastri di partenza per la sesta volta nella storia: dopo aver disputato l’ultima finale contro Team New Zealand (7-3 in favore dei Kiwi dopo l’entusiasmante 3-3), il sodalizio italiano, sponsorizzato da Prada di Ernesto Bertelli, cercherà l’impresa. Alinghi tornerà alla ribalta dopo aver conquistato la Vecchia Brocca nel 2003 e nel 2007: la flotta svizzera, guidata dal patron Ernesto Bertarelli, non lascerà nulla di intentato e non si presenterà soltanto per partecipare.
I britannici di Ineos Britannia, quest’anno travolti da Luna Rossa nella finale di Prada Cup, ci riprovano sostenuti dai milioni dello sponsor principale. L’equipaggio trascinato da Ben Ainslie, in inverno umiliato da Spithill e compagni, è il Challenger of Record (primo degli sfidanti) e ha redatto il regolamento insieme a Team New Zealand. I Kiwi, detentori del trofeo, saranno chiaramente al via della competizione. Possibili altre iscrizioni: si attendono novità dagli statunitensi (American Magic e Stars+Stripes), oltre ad altri possibili inserimenti. Ricordiamo che gli sfidanti si affronteranno tra loro in un torneo e il vincitore avrà il diritto di fronteggiare Team New Zealand nel match che assegnerà il titolo.
AMERICA’S CUP 2024: UNA SFIDA DA F1
Alinghi sarà supportata da Red Bull. Ineos Britannia sarà sostenuta da Mercedes. Si rinnoverà la sfida tecnologica tra le due scuderie che hanno scaldato l’ultimo Mondiale di F1.
AMERICA’S CUP 2024: QUALI BARCHE VERRANNO USATE? VELOCITÀ E PESO
Si continuerà a navigare con gli AC75, ovvero gli scafi volanti che abbiamo già ammirato durante l’ultima edizione: questa classe velica verrà adottata per i prossimi due cicli, dunque si proseguirà su questa linea che ha raccolto grandi successi. Ci saranno importanti limitazioni come ad esempio la possibilità di realizzare soltanto una nuova barca e un numero contingentato di foil/componenti.
I team che hanno partecipato all’ultima campagna hanno ormai imparato ad addomesticare questa tecnologia estrema e continueranno a effettuare sviluppi, ma chiaramente il discorso sarà diverso per eventuali nuovi iscritti. Le dimensioni non cambiano: altezza dell’albero maestro di 26,5 metri, lunghezza dello scafo di 20,7 metri, Il peso sarà invece ridotto di 300 kg e ora sarà di massimo 6,2 tonnellate (ovvero 6200 kg). Altre novità di classe. La larghezza minima della poppa non c’è più (erano 4 metri), sarà interessante vedere come vedrà sfruttata questa novità. Rimosso il bompresso, ma niente di rivoluzionario.
Garantite velocità sopra i 50 nodi (92,6 km/h) come durante l’ultima America’s Cup. Per il momento il record è di 53,31 (98,73 km/h) siglato da American Magic durante la semifinale di Prada Cup persa contro Luna Rossa, Team New Zealand ha toccato 51,11 nodi (94,656 km/h).
AMERICA’S CUP 2024: QUANTE PERSONE CI SARANNO A BORDO?
L’equipaggio sarà ridotto da 11 a 8 unità, dunque tre persone a bordo in meno rispetto all’ultima edizione. Un cambiamento che modifica gli equilibri dello scafo e, proprio per questo motivo, verrà concesso l’utilizzo dei cyclors per assicurare una simile produzione di energia.
AMERICA’S CUP 2024: TORNANO I CYCLORS AL POSTO DEI GRINDER
Ritorneranno i ciclisti in America’s Cup! Questa è una delle più grandi rivelazioni che traspare dal protocollo ufficiale. I cosiddetti “cyclors” avranno diritto di cittadinanza a bordo delle barche, cosa che invece era stata vietata durante l’ultima campagna e che aveva fatto la differenza nel 2017, quando Team New Zealand fece saltare il banco alle Bermuda adottando proprio questa soluzione.
All’interno dell’equipaggio figurano alcuni “grinder”, ovvero persone addette a girare le cosiddette manovelle con l’impiego di mani e braccia, in modo da fornire energia alla barca. I “cyclors” sostituirebbero i “grinder”: al posto di utilizzare gli arti superiori userebbero le gambe, generando così una potenza chiaramente superiore. Un cambio di direzione legato al fatto che gli equipaggi verranno ridotti di tre unità (da 11 a 8) e per compensare la perdita si è pensato di permettere l’impiego degli arti inferiori in questa particolare mansione.
Chi favorisce questa situazione? Luna Rossa sta cercando di collaborare con la Federiciclismo italiana (i CT Daniele Bennati e Marco Villa sembrano decisamente soddisfatti), Ineos sponsorizza una delle migliori squadre di ciclismo al mondo e potrebbe avere grandi vantaggi, Team New Zealand aveva conquistato la Vecchia Brocca quattro anni fa adottando proprio questa novità.
AMERICA’S CUP 2024: LA CRUCIALE REGOLA DELLA NAZIONALITÀ
La competizione sportiva più antica al mondo andrà a limitare sensibilmente il cosiddetto vela-mercato e che potrebbe spostare gli equilibri. Stiamo parlando della regola della nazionalità dell’equipaggio: il 100% degli uomini a bordo deve essere titolare, alla data del 17 marzo 2021, del passaporto del Paese a cui fa riferimento lo Yacht Club rappresentato (ad esempio italiano per Luna Rossa) oppure essere stato fisicamente in quel Paese (o aver agito per conto di tale Yacht Club ad Auckland) per almeno 18 mesi dei tre anni precedenti al 17 marzo 2021.
In deroga a questo requisito, ci sarà una disposizione discrezionale che consentirà una quota di stranieri sulla regata equipaggio per i concorrenti di “Nazioni Emergenti” (ma non sono stati forniti dettagli). L’australiano James Spithill potrà eventualmente continuare a regatare per Luna Rossa visto che adempie a uno dei criteri richiesti (residenza in Italia per un periodo nella finestra menzionata e presenza ad Auckland per l’ultima campagna di Coppa America).
AMERICA’S CUP 2024: LA NOVITÀ DEGLI AC40, LA BARCA PROPEDEUTICA. E LE GARE FEMMINILI…
Durante la Coppa America (e il precedente torneo degli sfidanti, quello che designerà chi affronterà i Kiwi per la conquista della Vecchia Brocca) si utilizzeranno gli AC75, ovvero gli scafi volanti visti anche durante lo scorso inverno ad Auckland.
Su questi scafi si disputerà anche l’ultima sessione di regate di avvicinamento all’evento, ma prima si dovrà utilizzare un altro tipo di imbarcazione! Si tratta degli AC40, una classe velica tutta nuova. Albero maestro alto 18 metri, lunghezza della barca i 11,8 metri, peso di 2 tonnellate: si tratta sostanzialmente di un AC75 in miniatura (che invece ha un albero di 26,5, 20,7 metri di lunghezza e 6200 kg di peso).
Saranno barche velocissime, in grado di spingersi anche oltre i 45 nodi (contro i 52 della “sorella maggiore”) e a cui bordo saliranno 4 persone (contro le 8 che vedremo nel torneo di riferimento). Gli AC40 verranno impiegati per gli allenamenti e per due sessioni ufficiali di regate, dove si confronteranno in testa a testa gli equipaggi che si fronteggeranno poi nel tentativo di partecipare alla America’s Cup. Non solo, perché le gare femminili e giovanili si disputeranno proprio con questi mezzi.
AMERICA’S CUP 2024: VIETATO LO SPIONAGGIO
Tra le tante novità che stanno facendo più discutere figura il divieto totale del celeberissimo “spionaggio”. La competizione sportiva più antica al mondo ha sempre vissuto in un alone di “romanticismo” fatto anche di occhi indiscreti, che osservavano il lavoro degli avversari da molto vicino, cercando di non farsi notare dai rivali e riportando le informazioni al proprio sodalizio. Era un modo per carpire i segreti, per cercare di scoprire punti di forza e punti deboli, per correre ai ripari sulle proprie barche, per copiare o differenziarsi.
Con il dichiarato scopo di ridurre i costi che gravano su ogni partecipante all’evento, è stato istituito un “pool di spionaggio” comune che opererà su una barca apposita in acqua e su cui agirà personale indipendente dalle singole squadre, in modo da fornire immagini comuni che potranno essere analizzate dai singoli team. Grant Dalton, CEO di Team New Zealand (detentore della Vecchia Brocca), ha comunicato che questo pool di spionaggio sarà l’unica fonte di osservazione consentita in acqua.
QUANTO COSTA ISCRIVERSI ALLA AMERICA’S CUP 2024?
2.425.000 dollari statunitensi (circa 2,14 milioni di euro euro). Suddivisi in questo modo:
Prima rata: 1 milione di dollari statunitensi (circa 883.000 euro) entro 7 giorni dall’iscrizione.
Seconda rata: 1,25 milioni di dollari statunitensi (circa 1,1 milioni di euro) entro il 1° ottobre 2022.
Altre tasse: 25.000 dollari (circa 22.000 euro) di contributo ad ACPI, 150.000 dollari (circa132.000 euro) come supporto per la gestione del sito internet
Necessità di un “performance bond” di 1 milione di dollari statunitensi (circa 883.000 euro)
NEW ZEALAND INGAGGIA OUTTERIDGE, BURLING TEMPOREGGIA: NOVITÀ SUL TIMONIERE?
Nathan Outteridge si è unito a Team New Zealand. Il velista australiano ha accettato la corte dei detentori della Vecchia Brocca, anche se al momento non si sa ancora quale ruolo ricoprirà il 35enne all’interno del sodalizio guidato dal CEO Grant Dalton.
Stiamo parlando di un’icona assoluta di questo sport: Campione Olimpico a Londra 2012 tra i 49er (in coppia con Iain Jensen), argento a cinque cerchi a Rio 2016 nella stessa specialità e con lo stesso compagno, nove volte Campione del Mondo (in varie categorie, ben quattro tra i 49er), timoniere di Artemis in Coppa America nel 2013 e nel 2017. L’aussie è uno dei grandissimi rivali in mare di Peter Burling, timoniere di Team New Zealand nelle ultime due trionfali campagne: il neozelandese lo sconfisse nel 2017 alle Bermuda, dopo averlo già battuto a livello olimpico l’anno precedente.
Nathan Outteridge potrà essere il prossimo timoniere di Team New Zealand? Potrebbe sostituire Peter Burling, il quale non ha ancora siglato un accordo con i Kiwi? Oppure potrebbe essere adottata la soluzione col doppio timoniere, imitando quanto fatto in inverno da Luna Rossa?
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Credit ACE Studio Borlenghi – America’s Cup Press