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Atletica, Gianmarco Tamberi campione olimpico del salto in alto: l’incredibile progressione fino a 2,37, poi l’oro condiviso – VIDEO

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Se c’è stato un momento in cui l’Olimpiade azzurra di Tokyo 2021 ha cambiato volto, quel momento è stato il dialogo tra il giudice di gara e la coppia di atleti al comando della gara di salto in alto, Gianmarco Tamberi e Mutaz Essa Barshim, il campione del Qatar, grande favorito della vigilia, dopo il triplo errore di entrambi a quota 2.39. Lo sguardo complice, l’abbraccio e l’esplosione di gioia di Gianmarco Tamberi sono storia ormai e da lì quella che sembrava l’Olimpiade dei secondi e dei terzi posti, per l’Italia si è colorata d’oro e dieci minuti più tardi sarebbe divenuta leggenda con il trionfo di Marcell Jacobs nei 100 e quell’abbraccio dopo il traguardo che è l’immagine dell’anno per lo sport italiano.

L’aveva scritto sul gesso e lo ha portato con sé, sulla pista, al suo fianco, quel gesso che indossava durante i Giochi di Rio e che a Tokyo lo ha spinto là, più in alto di tutti. Gianmarco Tamberi, seppure a pari con il qatariota Mutaz Essa Barshim, è d’oro al termine di una gara meravigliosa, saltando 2.37 e sfiorando quel 2.39 superato a Montecarlo prima di farsi male e dover saltare i Giochi nei quali sarebbe stato tra i grandi favoriti.

Una gara perfetta di Gimbo: nessun errore fino a 2.37, per lui che non ha fatto della continuità il punto fermo della carriera, ma quello di Tokyo era l’appuntamento da non perdere e il saltatore marchigiano ha superato ogni misura con margine e con quei meccanismi perfetti cercati per tutta la stagione, spesso non trovati.

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Ha iniziato con un 2.19, superato di 15 centimetri, Tamberi, poi 2.24 e 2.27 superati di slancio come tutti i suoi grandi rivali. A 2.30 arrivano le prime difficoltà, se ne vanno un paio di avversari, ma non i più temuti. A 2.33 Tamberi supera la misura sfiorando con il tallone l’asticella, mentre viene eliminato forse il più temuto di tutti, il russo Ivanyuk.

Barshim è solido, sembra imbattibile, infallibile, ma Tamberi è sul pezzo, supera la misura di 2.35 con brillantezza, ci sono il coreano Woo, l’australiano Starc ed il russo Akimenko, lo statunitense Harrison rinuncia alla misura perché ha già commesso un errore a 2.33. Si sale ancora e ci si gioca le medaglie: Il bielorusso Nedasekau, che aveva sbagliato a 2.35, supera 2.37 al primo tentativo, Barshim supera la misura in scioltezza e Tamberi, con il fuoco sacro, sale, tocca appena l’asticella ma non la abbatte.

E’ il salto decisivo, perché da lì in poi sbagliano tutti, compreso Barshim, che sembrava avere misure ben più alte nelle gambe. Tamberi sembra averne ancora, tre tentativi niente male a 2.39, l’ultimo dei quali con l’oro praticamente in tasca. Il conciliabolo con Barshim: niente spareggio, è oro per entrambi.

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Foto Lapresse

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