Basket

Basket, Donte DiVincenzo è tornato a giocare dopo sette mesi: “Voglio continuare a migliorare”

Pubblicato

il

“Avevo le farfalle nello stomaco, ci ho messo un po’ per rendermi veramente conto di dov’ero e cosa stavo facendo”. Parole di Donte DiVincenzo, giocatore italo-statunitense fermo per sette mesi e tornato a giocare in NBA dopo il bruttissimo infortunio alla caviglia.

La guardia tiratrice dei Milwaukee Bucks è entrata in campo il giorno di Natale contro i Boston Celtics. Le sue dichiarazioni riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Stare fuori è stata durissima: anche se sei attorno alla squadra, vivi in una sorta di mondo parallelo, in cui hai ritmi diversi rispetto ai tuoi compagni. Io sono un agonista e ho bisogno di un obiettivo per motivarmi al massimo. Ma ho avuto bisogno anche di supporto mentale. Per superare una cosa del genere servono attorno persone di cui ti fidi, con cui puoi parlare apertamente. I miei punti di appoggio nel basket sono George Hill, Jeff Teague e Eric Bledose: sono quelli su cui so che posso contare, quelli che ho chiamato nei giorni più difficili. E poi c’è la mia famiglia, avere il loro costante supporto è stato fondamentale per me”.

Prosegue: “Coi medici ci siamo visti a settembre: mi hanno spiegato quello che avrei dovuto fare, le tappe per arrivare a giocare. Dopo che l’hanno fatto, sono andato da coach Bud e gli ho detto che sarei tornato a dicembre: mi serve un obiettivo, dandomi una data l’avevo trovato”. 

La situazione dopo l’infortunio: “Mi sono allenato come ho potuto, ma senza poter mettere piede in una palestra è stato tutto più complicato. Tanto che quando sabato ho messo piede sul parquet e ho preso in mano la palla per tirare, mi sembrava tutto diverso”.

La reazione per il rientro in campo: “Ero troppo emozionato, non me ne sono nemmeno accorto. Ma alla partita c’era mio padre: quando ci siamo visti dopo mi ha detto quanto sia stata bella quella standing ovation. Considerando quello che ho passato, è stato bellissimo scoprire quanto i tifosi mi aspettano. In campo non ho capito nulla: non sapevo con chi giocavo, cosa dovevo fare, ma ho lasciato che i miei istinti prendessero il sopravvento. Sono felice di essere tornato, grato di essere finalmente sano”.

Per il futuro: “Ti aspetteresti di trovare compagni di squadra più rilassati, dopo quello che hanno fatto lo scorso anno, ma qui non è successo: come gruppo abbiamo la stessa voglia e la stessa determinazione di prima, ma allo stesso tempo sappiamo bene che non dobbiamo dimostrare oggi di essere i campioni, che dobbiamo usare la regular season per costruire le abitudini giuste per i playoff. Io però ho un atteggiamento completamente diverso: non ho giocato le Finals per infortunio e sono più concentrato di prima. Volevo rientrare, e ora che l’ho fatto voglio lavorare per continuare a migliorare”.

Foto: Lapresse

Exit mobile version