Vela
Cara Luna Rossa… La barca dei sogni che ha fatto innamorare gli italiani
Cara Luna Rossa,
in un periodo di letterine, messaggi di affetto, biglietti di auguri, abbiamo pensato di scriverti. Per dirti grazie. Un sentito ringraziamento dal più profondo del nostro cuore per averci tenuto compagnia durante l’ultimo freddo inverno, per averci emozionato, per aver proferito il verbo della vela in ogni angolo del Bel Paese. Ci hai scaldato, suscitando emozioni sopite e facendole riemergere con una forza impetuosa. Hai avuto la forza e l’ineffabile capacità di svegliare una Nazione nel cuore della notte per seguire le tue gesta, proprio come avevi fatto più di venti anni fa. Non più giovane e alle prime armi, ma veterana sempre più seguita ed entrata nel sangue degli italiani con grazia ed eleganza.
Luna Rossa è semplicemente la barca dei sogni che ha fatto innamorare gli italiani. Puntare la sveglia alle tre-quattro di notte era diventata quasi una piacevole abitudine per milioni di appassionati (e non), che sacrificavano il loro sonno per sognare davanti al televisore. Virate, strambate, foil, scuffie, timoniere, trimmer randa erano (e sono) diventati vocaboli sempre più diffusi nel gergo comune e la vela era diventato argomento di conversazione popolare, tra l’altro in un momento estremamente complicato. In tre mesi di semi-lockdown, con molte attività costrette ai minimi termini e tanti lavoratori obbligati a stare tra le mura domestiche, la America’s Cup è diventata una piacevole distrazione che, passo dopo passo, ha ammaliato chiunque.
Cara Luna Rossa, sei stata semplicemente stupefacente. Sola contro tutti dall’altra parte del mondo, sbeffeggiata e derisa nella baia di Auckland, perseguitata e schernita da avversari e stampa estera, ritenuta una cenerentola incapace di tenere testa in acqua. American Magic e Ineos Uk hanno pagato a caro prezzo quella strafottenza, travolti tra semifinale e finale della Prada Cup: gli statunitensi si sono dovuti inchinare con un roboante 4-0, i britannici erano così sicuri di demolirti che sono poi finiti inabissati per 7-1 (che lezione per lo spocchioso Ben Ainslie, ammutolito in banchina dopo il responso del mare…). Hai vinto il torneo degli sfidanti e ti sei guadagnata il diritto di fronteggiare Team New Zealand per la conquista della Vecchia Brocca.
Il trofeo sportivo più antico al mondo. Nato nel 1851, quando l’Italia non era ancora unita… Questa volta tutta l’Italia unita ha veleggiato sugli AC75 volanti, le nuove barche rivoluzionarie che grazie ai foil riescono a raggiungere velocità supersoniche e mai viste sulle onde. La caccia alla mitologica Coppa delle 100 Ghinee è stata avvincente, i ragazzi dello skipper Max Sirena sono riusciti a fare tremare i Kiwi, sicuri di difendere il titolo con estrema facilità. Luna Rossa si è portata in vantaggio sul 3-2, poi ha avuto una ghiotta occasione per il 4-4. A quel punto è però emersa la superiorità dei padroni di casa che, grazie a una barca più veloce (memorabili i tentativi di Luna Rossa di lasciarsela dietro nei testa a testa), hanno mantenuto inviolato il Golfo di Hauraki e difeso il titolo.
A Luna Rossa, però, il premio speciale per avere incollato l’Italia davanti agli schermi, facendo destare un Paese a orari improbabili. A Luna Rossa il riconoscimento di avere fatto palpitare i cuori e inebriato le menti. A Luna Rossa un cosmico grazie da parte di tutti gli amanti di sport. Per averci fatto sognare, per averci fatto innamorare, per questa Prada Cup portata a casa e per questa America’s Cup quasi sfiorata. Ci si riproverà nel 2024.
Foto: Credit ACE Studio Borlenghi America’s Cup Press