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Ciclismo, Belgian Cycling critica l’operato del Governo per la gestione degli eventi

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La federazione belga per il ciclismo ha espresso il suo disappunto per la situazione che si è creata negli ultimi gironi dopo la cancellazione di alcune gare e lo svolgimento a porte chiuse di altre manifestazioni in seguito all’aumento dei casi dovuti alla nuova variante omicron.  

I dirigenti hanno attaccato apertamente il governo nazionale affermando in una nota“Abbiamo preso atto di alcune decisioni. Le gare sono state svolte osservando le più rigide misure sanitarie. Lavoriamo con un protocollo Covid specifico per corridori, staff, membri della giuria e spettatori. Ogni norma è a favore della salute pubblica che è stata strettamente monitorata nel ciclismo e se c’è stato da rivedere il protocollo”.

La polemica non si placa e continua dicendo: “Siamo sempre stati flessibili in questo periodo. Ora gli organizzatori sono messi spalle al muro per la seconda stagione di fila. Il fatto che il ciclocross sia preso di mira rende questa decisione più dolorosa. Parliamo di gare che si svolgono all’aria aperta, su un percorso dove il distanziamento sociale è perfettamente osservabile”.

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Il commento della Belgian Cycling ha chiuso affermando: “Il divieto di presenza degli spettatori è quindi infondato e disastroso in un momento in cui molti appassionati potrebbero vedere lo sport da vicino. Invitiamo dunque a rimuovere queste norme prima possibile, ovviamente se la situazione sanitaria lo consente. Il nostro obiettivo è salvaguardare le chance di sopravvivenza del settore. Un contributo finanziario appare inoltre assolutamente necessario alla luce di queste misure”.

Foto; LiveMedia/DPPI/Fabien Boukla

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