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Ciclismo, Beppe Martinelli su Vincenzo Nibali: “È come Ibrahimovic. Può sempre inventarsi qualcosa”

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Un ritorno di fiamma già annunciato da mesi, per quella che dovrebbe essere l’ultima recita della carriera di uno dei ciclisti più grandi della storia italiana. Vincenzo Nibali dopo cinque anni torna all’Astana: con la squadra kazaka lo Squalo ha conquistato trionfi eccezionali al Giro d’Italia e al Tour de France e ora va a caccia della ciliegina sulla torta.

A commentare la nuova scommessa dello Squalo dello Stretto è stato uno dei direttori sportivi storici dell’Astana, Giuseppe Martinelli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Sono convinto che lascerà ancora il segno. Stiamo parlando di un campione super-motivato. Uno che sa leggere nel suo futuro. Ha voluto fortemente tornare, e si è visto subito che qui è a suo agio. Ha presente Ibrahimovic e il Milan? Lui, a 40 anni, parla del futuro dei rossoneri e vuole vincere il campionato. Un valore aggiunto. Sono quei fuoriclasse che sanno che cosa c’è dietro l’angolo. E vogliono essere ancora determinanti, a loro modo. Con la maglia che hanno deciso di indossare di nuovo”. 

Come riuscirà a centrare un colpaccio Nibali, visto che il fisico non è più quello dei giorni migliori? “Con le sue invenzioni. Con lo spettacolo. Con una azione speciale. Dobbiamo fare qualcosa di nuovo. Anche nei programmi agonistici. Perché questo non deve essere semplicemente il suo 18° anno da pro. Dovrà dire ‘Ah, questo non l’ho mai fatto’. Per esempio, a febbraio niente altura. Andrà a correre”.

Pensando agli obiettivi e soprattutto a come battere rivali di lusso come Bernal e Pogacar: “Li può sorprendere. Con un attacco, una strategia, un qualcosa che è dentro nel suo Dna. Per intenderci: non mi aspetto che sulla Marmolada al Giro 2022 vinca come alle Tre Cime di Lavaredo in rosa sotto la neve del 2013. Ma magari quel giorno potrà fare una azione che farà impazzire la gente. Oppure inventarsi qualcosa un altro giorno in un finale in discesa… Al Giro non vince una tappa da Bormio 2017. Non sarebbe bello che si ripeta?”.

Foto: Lapresse

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