Ciclismo

Ciclismo, Diego Ulissi: “Un’emozione tornare dopo il problema al cuore. Una classica? Non ho l’assillo, contento della mia carriera”

Pubblicato

il

Per Diego Ulissi l’inizio di questo 2021 non è stato dei migliori, con tante incognite e paure per un problema cardiaco che per fortuna si è risolto in fretta. E’ tornato alle corse, ottenendo il via libera dei medici il 3 aprile. E’ stata una nuova ripartenza per il corridore toscano portacolori della UAE Team Emirates, due volte campione del mondo juniores e vincitore al Giro d’Italia del 2020 di ben due tappe. Quest’anno, da quanto è tornato in gruppo, è riuscito a imporsi sul traguardo della quarta frazione del Giro di Slovenia (quello con arrivo a Nova Gorica, ndr), ha vinto due tappe e la generale della Settimana Ciclistica Italiana in Sardegna. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Lugano dove vive con con la moglie Arianna e le sue due bambine, Lia di nove anni e Anna di uno e mezzo.

Che mesi sono stati quelli in cui sei stato costretto allo stop forzato a causa della miocardite?

“Era esattamente un anno fa. Sono stati mesi duri perché avevo appena concluso il 2020 con tutte le difficoltà del caso tra la pandemia e la nascita della mia seconda figlia alla quale non ho potuto assistere perché ero bloccato negli Emirati Arabi durante l’UAE Tour. Quando la stagione è ricominciata sono andato molto forte e ritrovarsi di punto in bianco a mettere in discussione la propria carriera è stato tosto. Fortunatamente poi tutte le visite sono andate bene e sono riuscito a tornare in gruppo, anche prima del previsto. Le attese degli esiti degli esami sono stati i giorni peggiori, me li ricordo come se fossero ieri.”

Dalla grande paura al sollievo di tornare corridore: cosa hai provato il giorno in cui sei tornato in gara?

“La gara di per sé è stata una grande fatica ed è stato così per tutto il primo mese. I miei colleghi correvano già da tre mesi, la mia è stata una preparazione affrettata ma ero molto contento di tornare in gruppo. La gioia più grande però è stata quando i medici mi hanno detto che avrei potuto ricominciare ad allenarmi, lì in quel momento mi sono emozionato.” 

Il tuo approccio in corsa è cambiato rispetto a prima?

“In corsa di per sé no, quando attacchi il numero sulla schiena non pensi ad altro e sei molto concentrato. Oggi però prendo tante cose con più calma e filosofia perché mi sono accorto che basta veramente poco per fermarsi dovendo rinunciare ai propri sogni. Ci sono tante piccole cose che oggi mi faccio scivolare addosso, nel lavoro come nella vita.” 

La grande regolarità ha caratterizzato la tua carriera. E’ mancato l’acuto in una Grande Classica: ci credi ancora, magari alla Freccia Vallone? 

“Non è un assillo. Ho totalizzato quasi cinquanta vittorie in carriera e va bene così. Ho vinto in gare importanti e sono più che felice di quello che sono riuscito a fare sino ad ora. Mi piacerebbe continuare con questa regolarità e scia di risultati. E’ chiaro che se si dovesse presentare l’occasione non mi tirerò indietro.” 

Ti ha ferito la mancata convocazione alle Olimpiadi? Su quel percorso avevi vinto la preolimpica… 

“Ferito no perché per me era già tanto il fatto che Cassani mi avesse preso in considerazione, mettendolo così in difficoltà nella scelta. Partecipare alle Olimpiadi è il sogno di ogni atleta ma non sono assolutamente deluso, del resto fino a marzo non sapevo neanche cosa sarebbe stato della mia carriera. Penso che Davide alle Olimpiadi abbia schierato la miglior formazione.” 

Non hai mai provato davvero a fare classifica in un Grande Giro, nonostante tu ti difenda bene sia in salita che a cronometro. Come mai?

“A inizio carriera ho provato a correre su più terreni, ma poi è stata una mia scelta. Ho preferito dedicarmi alle vittorie di tappa piuttosto che alla generale che magari sarebbe stato solo un piazzamento.” 

Il tuo 2022 invece da dove comincerà?

“Stiamo parlando in questi giorni con la squadra ma non c’è niente di ancora definito. Probabilmente farò un calendario europeo ma nel dettaglio verrà deciso durante il primo ritiro a gennaio che faremo ad Alicante insieme alla squadra.”

Quali saranno gli obiettivi?

“Sicuramente cercare la continuità di risultati. Mi piace correre ed essere protagonista tutto l’anno e quindi la speranza sarà quella di togliersi più soddisfazioni possibili.” 

Foto: Lapresse

Exit mobile version