Ciclismo
Ciclismo, Matteo Trentin: “Ho perso qualcosa nello spunto veloce. Non penso più al Mondiale 2019”
E’ stato Matteo Trentin a portare l’ultima medaglia mondiale all’Italia nella categoria Elite maschile. Era il 2019 quando Matteo conquistò l’argento sul traguardo di Harrogate alle spalle del danese Mads Pedersen. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente nella sua casa di Montecarlo dove è rientrato dopo essere stato un paio di giorni negli Emirati Arabi insieme alla sua squadra, la UAE Team Emirates, di cui difenderà i colori anche la prossima stagione.
Qual è il bilancio di questa stagione?
“E’ difficile dare un giudizio complessivo, ma posso dire che la parte delle Classiche è stata una delle migliori della mia carriera. Tutte le corse che sono riuscito a finire senza intoppi sono arrivato davanti.”
Hai qualche rimpianto?
“Mi dispiace per il Mondiale perché avevo una buona condizione ed ero lì per fare qualcosa di diverso. A causa della caduta però non sono riuscito a fare quello che volevo, ho cercato di aiutare la squadra fino a quando ho potuto, ma poi mi sono dovuto fermare.”
Rimanendo in tema Mondiale, ti capita di ripensare all’argento di Harrogate?
“Sinceramente no, non si può tornare indietro.”
In termini di spunto veloce, senti di aver perso qualcosa rispetto alle passate stagioni?
“Sicuramente dopo un’analisi approfondita posso dire di aver perso qualcosa, ma ho guadagnato in salita e nella resistenza. In vista della prossima stagione lavorerò più sullo spunto veloce e quindi allenerò maggiormente le volate.”
Sei andato in vacanza?
“No quest’anno niente vacanze, c’era BEKING Monaco da organizzare e quindi sono rimasto a Montecarlo insieme alla mia famiglia.”
Sei stato l’ideatore di BEKING Monaco. Un’iniziativa benefica che ha visto coinvolti molti corridori del panorama mondiale residenti nel Principato. Com’è nata l’idea?
“E’ nata da me e Claudia (Morandini, ndr) durante il lockdown, mentre passavamo le nostre giornate sul terrazzo. Volevamo creare qualcosa di nuovo con il corridore come perno fondamentale ma mettendo al centro anche il pubblico ed i bambini. Volevamo creare un criterium diverso rispetto a quelli che si fanno ad esempio dopo il Tour de France; con lo scopo di far appassionare i bambini e coinvolgere quindi gli appassionati del mondo delle due ruote.”
Dal 2022 cosa ti aspetti?
“Sicuramente di fare qualcosa in più rispetto a questa stagione. Quella di quest’anno non è poi andata così male, ho chiuso 24esimo nella classica mondiale ed è segno che qualcosa di buono c’è stato. Una sola vittoria (al Trofeo Matteotti, ndr) è troppo poco però, soprattutto per il morale.”
Nel caso in cui venisse confermato il Mondiale in Australia, è una corsa che metterai nel mirino?
“Se si farà sicuramente sì, ma al momento non c’è niente di certo. L’Australia ha delle restrizioni molto severe. Staremo a vedere come si evolverà la situazione…”
Daniele Bennati è il nuovo c.t. Secondo te è l’uomo giusto?
“Bennati ha smesso da poco e quindi conosce bene i corridori soprattutto quelli della mia età. Il tempo darà la giuste risposte, ma penso sia l’uomo giusto.”
Foto: Valerio Origo