Ciclismo

Ciclismo su pista, cala il sipario sulla Champions League: Hoover campione endurance, pronostici rispettati nelle altre categorie

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Al Lee Valley VeloPark di Londra si è conclusa la prima edizione della Champions League di ciclismo su pista, il nuovo evento ideato dall’Unione Ciclistica Internazionale in collaborazione con Eurosport. Lo spettacolo non è mancato grazie soprattutto all’emozionante epilogo dell’endurance maschile, mentre nelle altre categorie i pronostici sono stati rispettati.

La gara più bella e incerta si è rivelata essere la corsa ad eliminazione, decisiva per l’assegnazione del titolo endurance. Il quinto posto di Sebastian Mora avrebbe garantito all’iberico la vittoria finale di un solo punto su Gavin Hoover, quarto al traguardo, ma lo spagnolo è stato penalizzato per la sua condotta di gara e giocoforza ha ceduto il successo al rivale.

Tutto facile invece per Katie Archibald: la leadership nell’endurance non è mai stata in discussione. Anche sul parquet del velodromo londinese la padrona di casa ha dimostrato di avere un altro passo rispetto alla concorrenza, il trionfo conclusivo nella corsa ad eliminazione è la ciliegina sulla torta di un’annata semplicemente irripetibile.

Emma Hinze si conferma la numero uno nello sprint, vinto con una media stratosferica di 64.263 km/h. Le basta poi amministrare il vantaggio in classifica nel keirin dominato da Olena Starikova per diventare la regina della velocità femminile. Tra gli uomini Stefan Bötticher ha insediato in tutti i modi il campionissimo Harrie Lavreysen vincendo il keirin e giungendo secondo nella sprint, ma nulla ha potuto contro la supremazia dell’olandese che come da programma chiude al comando la generale.

Serata dolceamara per i colori azzurri. Michele Scartezzini non brilla nell’eliminazione, ciononostante conquista un ottimo quinto posto nello scratch, mentre tra le ragazze Silvia Zanardi è solo tredicesima. Tanti rimpianti per Miriam Vece, eliminata ad un passo dalla finale nel keirin.

Foto: LaPresse

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