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Combinata nordica, Annika Sieff e le donne italiane rispettano le aspettative. Fra gli uomini brilla solo Buzzi

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La Coppa del Mondo di combinata nordica ha vissuto un inizio di stagione molto intenso, poiché nel settore maschile si sono già disputate 8 gare individuali, peraltro equamente divise fra trampolini grandi e piccoli, mentre le donne hanno mandato in archivio 5 competizioni. Ne consegue che è possibile analizzare in maniera dettagliata quanto visto in casa Italia tra la fine di novembre e l’intero mese di dicembre.

Partiamo dal gentil sesso, perché da qui è arrivato un risultato di peso, ovvero il podio di Annika Sieff. La teenager di Varena si è classificata al 3° posto nella competizione inaugurale di Lillehammer, attestandosi poi costantemente nella top-ten. Le caratteristiche della diciottenne trentina sono note, essendo spiccatamente più portata per il salto che per il fondo. Cionondimeno ci sono margini di crescita sugli sci stretti sui quali sarà possibile lavorare nel prossimo futuro. Attualmente la leader del movimento azzurro è sesta in classifica generale, perfettamente in linea con l’auspicato traguardo di vederla nelle prime sei-otto posizioni nella graduatoria overall a fine inverno.

Dal canto suo Veronica Gianmoena sta garantendo un rendimento granitico, avendo sempre galleggiato tra l’ottava e l’undicesima piazza. Magari mancherà l’acuto, ma al contempo non ci sono neppure passaggi a vuoto. Prestazioni rassicuranti da parte della ventisettenne trentina, la quale si può dire pienamente recuperata dopo il brutto infortunio dello scorso anno. Invece Daniela Dejori sta facendo più fatica, ma si sapeva di come l’accidentato percorso in fase di preparazione le avrebbe impedito di esprimersi al meglio. Alla gardenese fa difetto la condizione atletica. I lunghi stop estivi non le hanno certo consentito di presentarsi al via dell’annata agonistica disponendo del suo elevato potenziale, non certo inferiore a quello delle compagne di squadra.

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In generale il settore femminile sta rispettando appieno gli auspici della vigilia. Sieff è nella top-six della classifica generale e ha già arpionato un podio, Gianmoena vale sempre la top-ten e Dejori sta ritrovando le giuste sensazioni con l’obiettivo di recuperare appieno la propria competitività. Dunque bene così, perché le italiane stanno fornendo performance complessivamente soddisfacenti. Non si può dire altrettanto della controparte maschile, dove l’unico per cui si può parlare di inizio di stagione positivo è Raffaele Buzzi.

Il ventiseienne friulano ha finalmente raggiunto la dimensione in cui molti addetti ai lavori ritenevano potesse entrare, ovverosia quella di marcare punti con regolarità. Si sono visti progressi sul trampolino che hanno consentito al tarvisiano di difendersi adeguatamente nel salto, in maniera tale da attestarsi costantemente tra il 24° e il 30° posto al termine del segmento di fondo. Il prossimo obiettivo può essere quello di far breccia nelle prime 20 posizioni, ma non si tratta di un risultato da raggiungere necessariamente in questo 2021-22. Il percorso intrapreso da Buzzi è corretto e produttivo, dunque che continui così.

Le note liete si fermano qui. Samuel Costa ha dato qualche segnale di vita a Ramsau, ma la sua regressione sul trampolino è ormai conclamata. Un lustro fa il gardenese era tra i cinque combinatisti più competitivi del mondo nel salto, oggi non è tra i primi trenta. Ci sono stati tanti problemi fisici nel mezzo e, forse, le migliori sensazioni sono perdute per sempre. Il dato inquietante è però rappresentato dal fatto che il Costa attuale è lontano persino da quello post-infortuni di due anni fa, ancora in grado di garantire qualche fiammata da top-ten. Vedremo se con il proseguo dell’inverno ci sarà una progressione, oppure se bisognerà continuare ad accontentarsi di lottare per l’ingresso in zona punti.

Riguardo Alessandro Pittin c’è veramente poco da dire. Si è visto un buon salto nella mass start di Otepää e una discreta performance nel fondo nella seconda gara di Ramsau, ma si è trattato di autentici barlumi in un panorama avvolto dalle tenebre. Il friulano, ora come ora, proprio non c’è. La speranza è quella di assistere a una crescita di condizione atletica nelle prossime settimane, in maniera tale da ritrovarlo a un livello quantomeno discreto. Per Aaron Kostner vale il medesimo concetto, seppur con presupposti e dinamiche ben differenti. Il giovane gardenese ci ha già abituati a partire lentamente, salendo poi di colpi in vista del grande appuntamento stagionale. Qualche salto di buon livello, seppur in Continental Cup, lo si è visto. In questo momento manca la competitività nel fondo, ma per quella bisogna fare atto di fede in vista della seconda metà di inverno.

Iacopo Bortolas ha dimostrato di avere un gran potenziale sul trampolino. L’augurio è che possa essere sviluppato adeguatamente da tecnici capaci e al passo con i tempi, in quanto il diciottenne trentino gode dei connotati del combinatista moderno. Per intenderci, il punto di riferimento può essere Johannes Lampater. Certo, c’è ancora tanto lavoro da fare per portarlo a quel livello nel salto e la possibilità di vederlo altrettanto competitivo nel fondo è tutta da verificare, ma l’Italia non si può permettere di disperdere un talento del genere. Se seguito adeguatamente, Bortolas potrà davvero essere la punta di diamante della squadra futura. Oggi è ancora acerbo, così come Stefano Radovan (le cui caratteristiche sono però completamente diverse), ma la loro corretta maturazione, così come quella di Domenico Mariotti, dovrà essere una priorità.

Foto: La Presse

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