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Combinata nordica, la gara perfetta di Jarl Magnus Riiber ignorata dalla Fis. Una grande occasione persa

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Può un evento di portata epocale essere ignorato proprio dal primo ente che dovrebbe promuoverlo? Nella combinata nordica è possibile. Quanto accaduto nei giorni scorsi è scoraggiante, soprattutto se si considera come la disciplina fatichi a trovare visibilità mediatica. Proprio per questa ragione, avere tra le mani una carta promozionale dirompente e non giocarla è a tutti gli effetti un peccato mortale. Andiamo però con ordine, ripercorrendo l’accaduto.

Nella giornata di sabato 11 dicembre, in quel di Otepää, le difficili condizioni meteo impongono un cambiamento nel programma originario della tappa di Coppa del Mondo. Ben sapendo che sarebbe impossibile saltare al mattino, si decide di ribaltare l’ordine dei segmenti di gara. Dunque si parte con il fondo e si chiude con il salto, disputando quindi una competizione mass start anziché un inseguimento. Ebbene, nei 10 km sugli sci stretti i tedeschi tirano come dei matti, ma non riescono a staccare Jarl Magnus Riiber, che per di più “brucia” tutti in volata.

A questo punto chi ha cognizione di causa in materia ha drizzato le orecchie. Riiber ha vinto un segmento di fondo? Proprio lui che è il miglior saltatore? E se dovesse vincere anche il segmento di salto programmato nel pomeriggio? Quante volte è capitato di vedere in una gara lo stesso atleta realizzare il miglior tempo nel fondo e il punteggio più alto sul trampolino? Domande da porsi al volo, se si conosce la combinata nordica.

Invece chi avrebbe dovuto farsele ha dormito, o forse non ha neppure la competenza per andare oltre l’ordinaria amministrazione. Così, sabato pomeriggio Riiber ha firmato un capolavoro, dominando anche il segmento di salto a dispetto di condizioni meteo sfavorevoli. Numero 1 sia nel fondo che sul trampolino. Il ventiquattrenne norvegese ha pertanto realizzato un’impresa senza precedenti nella storia della Coppa del Mondo, ovvero la “gara perfetta”, la prima in 38 anni di vita nel massimo circuito.

Insomma, si è verificato qualcosa di sensazionale e mai visto prima. Lo stesso atleta è risultato il migliore sia nel fondo che nel salto. Certo, Todd Lodwick ci riuscì a Liberec nel 2009, ma quella era una prova dei Mondiali e non di Coppa del Mondo, quindi con concorrenza inferiore (contingenti nazionali limitati), con regole molto diverse da quelle attuali (in quella famosa prova non c’erano valutazioni dei giudici) e in un contesto alieno al massimo circuito. I grandi appuntamenti sono, infatti, considerati a loro stanti.

Negli Stati Uniti, i perfect game di baseball sono eventi rarissimi e vengono celebrati come meritano, essendo appunto accadimenti di portata epocale. Nella combinata nordica, invece, silenzio assoluto. Riiber compie un’opera maestra, mai realizzata in quasi quattro decenni nel corso dei quali erano già andate in scena 566 gare, ma tutto tace. In altri ambiti se ne parlerebbe per una settimana, nella Nordische Kombination invece neanche un plissé.

Inutile poi lamentarsi se la disciplina ha poca visibilità mediatica e fatica a trovare sponsor. Se chi potrebbe e dovrebbe promuoverla si perde occasioni come quella presentatasi sabato scorso, allora è chiaro che la combinata nordica sarà destinata a rimanere “la cugina povera del salto con gli sci”, anziché trovare una legittimazione vera e propria.

Foto: La Presse

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