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Coppa Davis 2021: in Russia o in Croazia il trofeo più ambito. La finale dell’edizione più lunga, con dilemmi sul futuro
Si va a disputare alla Telefonica Arena di Madrid la prima finale di Coppa Davis in campo neutro di tutta la sua storia. A giocarsela sono la Russia, che la disputa sotto le insegne della sua Federazione tennistica, e la Croazia. Anche questo è l’effetto del cambiamento di format della competizione, che ha tagliato fuori il Paese principale organizzatore fin dalla fase a gironi.
La Russia ha largamente rispettato lo status di favorita del pronostico, e in semifinale ha operato la distruzione in due atti della Germania, con Daniil Medvedev e Andrey Rublev a sconfiggere senza grandi patemi Jan-Lennard Struff e Dominik Koepfer. Una dimostrazione di forza che fa capire perché fin dall’inizio erano considerati i primi pretendenti al titolo, e lo sarebbero stati con ogni probabilità anche a fattore 3 su 5 con partite dal venerdì alla domenica.
La vera sorpresa riguarda la Croazia, che ha sfruttato uno strano paradosso. Il numero 1, Marin Cilic, di partita ne ha vinta soltanto una fino ad ora. Il numero 2, Borna Gojo, ha invece portato tre punti importantissimi alla causa, che poi hanno consentito a Nikola Mektic e a Mate Pavic, i migliori giocatori di doppio attualmente in circolazione, di fare il resto. Il prodotto della Wake Forest University (che, in diversi sport, elementi validissimi ne ha forniti) difficilmente riuscirà anche contro Rublev a reggere il ritmo, ma un posto nella storia croata di Davis se l’è già guadagnato.
Restano intanto le nubi sul futuro. La conferenza stampa che doveva (secondo molti) annunciare Abu Dhabi come sede non ci sarà: potrebbe essere questa una risposta al malcontento generatosi in seno a giocatori e non solo per la situazione non consueta che si era venuta a creare. Il progetto era di fasi a gironi indoor in Europa, fasi finali outdoor nel Golfo Persico. Una situazione che significa, in una parola, cambio di condizioni radicale in una stessa fattispecie, cioè il contrario di tutto quello che si fa nei tornei normali (giacché, con questo format, la Davis a essi va equiparato per sommi capi). Intanto c’è da assegnare un’Insalatiera, per il resto (e anche per il sorteggio del 2022) il futuro sarà portatore di novità.
Foto: LaPresse