Formula 1
F1, Ferrari: il 2022 è la tua occasione! Rivoluzione regolamentare. E Red Bull e Mercedes sono state ‘distratte’ sino a metà dicembre…
L’edizione 2021 del Mondiale di Formula Uno è andata in archivio nella giornata di ieri, ponendo fine alla stagione più lunga di sempre (ben 22 GP), peraltro caratterizzata da un furibondo corpo a corpo tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, durato sino all’ultima gara dell’anno. In altre parole sia la Mercedes che la Red Bull hanno dovuto spremere a fondo le proprie risorse per sviluppare al massimo la F1 W12 e la RB16B. Al contrario, altri team hanno evitato di investire grandi capitali nel progetto 2021, allo scopo di concentrare la maggior parte dei propri sforzi sul 2022. Fra di essi c’è, ovviamente, anche la Ferrari.
Ebbene, il prossimo anno il Cavallino Rampante non avrà più scuse. O torna a essere competitivo per il titolo, situazione che non si verifica dal 2018, oppure bisognerà prendere atto che la Scuderia di Maranello non è più in crisi, bensì in declino. Gli anni ’10 del XXI secolo sono stati il primo decennio in cui il team fondato dal Drake non ha conquistato neppure un Mondiale. Persino durante il “Grande Digiuno” non si era verificata una situazione del genere, in quanto negli anni ’80 arrivarono due iridi costruttori (1982, 1983) e gli anni ’90 si chiusero a loro volta con il titolo costruttori del 1999. Dal 2010 al 2019 invece zero assoluto.
Gli anni ’20 sono cominciati anche peggio di come era terminata la decade antecedente, con la mefistofelica SF1000 a far sprofondare la Ferrari fuori dalle prime quattro posizioni del Mondiale costruttori per la prima volta dopo quasi quattro decenni. La SF21, giocoforza figlia di tale snaturata madre, ha comunque ridato dignità al Cavallino Rampante, capace di correggere gran parte dei difetti di una monoposto completamente sbagliata. Buon segno in merito alla capacità di reazione del Reparto Corse. Ora, però, per la Scuderia di Maranello è giunto il momento di tornare al vertice.
Mercedes e Red Bull si sono svenate nella contesa per il titolo 2021. La storia ci insegna che combattere su due fronti è, alla lunga, deleterio. L’esempio più eclatante in tal senso è quello del 2009, quando Ferrari e McLaren si sfidarono sino all’ultimo GP per il titolo 2008, trovandosi in affanno all’inizio della stagione successiva, caratterizzata (proprio come il 2022) da una rivoluzione tecnica. Se era difficile gestire due campi di battaglia in contemporanea in passato, figuriamoci in tempi di budget cap. Dunque, se tante risorse sono state concentrate sullo sviluppo delle vetture di quest’anno, la Casa di Stoccarda e il Drink Team non hanno potuto investire quanto altri sul progetto 2022.
Insomma, ora o mai più. Sia chiaro, non si “chiede” al Cavallino Rampante di vincere obbligatoriamente il prossimo Mondiale. Però, alla luce delle premesse, è doveroso aspettarsi di vedere le Rosse competitive per conquistarlo. L’occasione è ghiotta, perché i due top contenders hanno battagliato sino all’ultimo metro del 2021, mentre c’è chi ha potuto lavorare esclusivamente in ottica futura. Dunque l’anno prossimo non sarà più accettabile sentire i “dobbiamo capire” e gli “stiamo lavorando” da parte degli uomini in rosso. Il 2022 dovrà essere l’anno degli ”abbiamo capito” e “abbiamo lavorato”, in maniera tale da essere all’altezza del glorioso passato di quello che, nonostante tutte le difficoltà ricenti, rimane il team più vincente della storia.
Foto: LPS