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F1, Max Verstappen: la fortuna aiuta gli audaci. Fattore C per il regalo di Latifi, ma sorpasso da campione

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Dopo una stagione guidata a livelli stellari, ma con diversi colpi di sfortuna, la Dea Bendata ha aperto le sue braccia nei confronti di Max Verstappen proprio nel momento decisivo. Quando mancavano solamente sei tornate dalla conclusione, sotto forma dell’incidente di Nicholas Latifi. Un errore grossolano del pilota canadese della Williams, che ha portato alla Safety Car e ha dato la chance nell’ultimo giro all’olandese di attaccare il rivale, vincere il Gran Premio di Abu Dhabi, ventiduesimo ed ultimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2021 e laurearsi per la prima volta campione del mondo.

Sul tracciato di Yas Marina si è sublimata una stagione incredibile, forse la più bella e avvincente di sempre. Da un lato un sette volte campione del mondo che non ha pensato nemmeno per un secondo di abdicare. Dall’altro un giovane talento purissimo che ha fatto di tutto per centrare il suo primo trionfo. 22 gare nelle quali l’alfiere della Red Bull ha rasentato la perfezione. 10 pole position, 10 vittorie e se non erano vittorie erano secondi posti. Un ruolino di marcia macchiato solamente dalla sfortuna.

Come dimenticare la gomma esplosa a Baku mentre “Super Max” stava veleggiando verso un comodo successo? Oppure l’incidente proprio con Lewis Hamilton al via del Gran Premio di Gran Bretagna, passando poi per la tamponata subita al via del Gran Premio di Ungheria. Tantissimi punti gettati alle ortiche, non per colpa sua, che alla fine potevano incidere pesantemente sulla corsa al titolo.

Nonostante questo bottino svanito, quindi, Max Verstappen ce l’ha fatta. Ha avuto bisogno della generosa mano di Nicholas Latifi (motorizzato Mercedes tra le altre cose) e della Safety Car. Ma, bisogna sottolinearlo, oggi la Red Bull ce l’ha messa tutta per raddrizzare una gara molto in salita. Le ha tentate tutte con le strategie, e l’ultima con la gomma soft per la ripartenza ha fatto la differenza. Per gli ultimi chilometri. Perchè per tutte le 22 gare, è stato l’olandese a farla.

Foto: Lapresse

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