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F1, Nicholas Latifi rivela: “Dopo Abu Dhabi ho ricevuto odio e minacce di morte sui social”

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A quasi dieci giorni di distanza dall’ultimo GP della stagione, Nicholas Latifi torna a parlare dell’incidente che ha deciso la sfida mondiale di Formula Uno tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Il pilota canadese della Williams, autore di un errore che ha provocato l’ingresso della Safety Car nelle battute conclusive del GP di Abu Dhabi (favorendo così involontariamente la Red Bull), ha pubblicato una lettera sul suo sito ufficiale in cui si dice amareggiato per i numerosi insulti social ricevuti dopo l’episodio di Yas Marina.

Sono stato volutamente lontano da internet per elaborare gli eventi dell’ultimo GP. Ho ricevuto migliaia di messaggi sui miei account social, pubblicamente e in privato. Molti sono stati di supporto, altri contenevano parole d’odio. Sin da quando è terminata la corsa, ho capito cosa sarebbe successo sui social e il fatto che la miglior cosa sia stata cancellare Instagram e Twitter dal mio telefono la dice lunga su quanto crudele possa essere il popolo del web“, scrive Latifi.

Non sono estraneo al fatto che la gente parli male di me, è una cosa che accade a tutti gli sportivi che competono a certi livelli. Ma è bastato solo un incidente nel momento sbagliato per far esplodere la vicenda in maniera del tutto sproporzionata, scatenando i commenti delle persone peggiori che si definiscono fan di questo sport. Sono rimasto scioccato dalle parole di odio, violenza e persino dalle minacce di morte che ho ricevuto”, prosegue l’alfiere della Williams.

Le uniche persone con cui devo scusarmi per il ritiro sono quelle che lavorano nel mio team, e l’ho fatto subito dopo l’incidente. Tutto il resto è stato fuori dal mio controllo. Qualcuno ha detto che stavo lottando per una posizione che non contava nulla, ma finché sarò in macchina io darò il massimo a prescindere che in palio ci sia una vittoria, un podio, un punto o anche l’ultima posizione. È lo stesso per tutti i piloti che scendono in pista ogni domenica. Posso rispettare chi non è d’accordo ma voglio dire a tutti coloro che hanno usato un linguaggio di odio e di violenza, non solo con me ma anche con i miei cari, che non sono dei veri appassionati. Per fortuna io sto bene con me stesso e sono in questo mondo da un tempo abbastanza lungo per lasciarmi scivolare addosso la negatività“, spiega il futuro compagno di squadra di Albon.

A tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa fase complicata non posso che inviare un gigantesco grazie. Ho letto tutti i vostri messaggi e li ho molto apprezzati, è bello avere così tanta gente che ti sostiene. Lo sport è per sua natura un ambiente competitivo, ma dovrebbe unire piuttosto che dividere la gente. Non possiamo restare in silenzio dinanzi a queste situazioni e se, nel sottolineare queste cose e invitare le persone a reagire, avrò aiutato anche soltanto una persona che ha ricevuto il mio stesso trattamento, allora ne sarà valsa la pena. Spero che la mia esperienza dopo il GP Abu Dhabi abbia rinforzato il messaggio. Il mio proposito per l’anno nuovo è di spendermi per combattere questo atteggiamento. Semplicemente, siate gentili”, conclude Latifi.

Foto: Lapresse

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