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Formula 1

F1, perché i reclami della Mercedes sono stati respinti. Le spiegazioni della FIA

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Sconfitta in pista e anche fuori. Anzi, doppiamente ko lontano dal nastro di asfalto di Yas Marina. Si chiude in maniera ancor più nera la domenica del Gran Premio di Abu Dhabi per la Mercedes. Il team di Brackley, infatti, non solo ha visto Lewis Hamilton soccombere proprio all’ultimo giro nei confronti di Max Verstappen in un finale emozionante e concitato, ma ha visto rigettati anche i due reclami proposti dal team di Toto Wolff. Il team principal austriaco si era scagliato pesantemente contro le decisioni della direzione gara e ha puntato l’indice su due punti. Andiamo, quindi, ad analizzarli.

Primo reclamo: la FIA ha respinto il reclamo a proposito del presunto sorpasso illegale di Max Verstappen su Lewis Hamilton in regime di Safety Car nel corso del penultimo giro della gara. Il Collegio dei Commissari ha considerato la protesta “ammissibile”, determinando che l’olandese della Red Bull ha effettivamente superato per un attimo Hamilton, prima di tornare alle spalle del leader della gara. Verstappen si trovava comunque regolarmente in seconda posizione al termine della Safety Car, sulla linea del traguardo all’inizio dell’ultima tornata della corsa. Proprio per questo motivo, il reclamo della Mercedes è stato rigettato.

Secondo reclamo: “I Commissari Sportivi, viste le diverse dichiarazioni rese dalle parti, determinano: che l’Articolo 15.3 consente al Direttore di Gara di controllare l’uso della safety car, il che include il suo dispiegamento e ritiro. Che, sebbene l’articolo 48.12 possa non essere stato applicato integralmente, in relazione alla restituzione della safety car ai box alla fine del giro successivo, l’articolo 48.13 ha la precedenza su questo e, una volta che il messaggio è stato visualizzato “Safety Car in this lap”, è obbligatorio ritirare la safety car alla fine di quel giro. Ciononostante la richiesta da parte della Mercedes affinché gli Steward risolvano la questione modificando la classifica per riflettere le posizioni alla fine del penultimo giro, questo è un passo che gli steward ritengono che accorcerebbe la gara di un giro in modo retrospettivo, e quindi non appropriato. Di conseguenza, la protesta è respinta”.

Foto: LPS Antonin Vincent

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