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Rally
L’Italia ha dimenticato cosa significa vincere la Dakar. Ultimo successo nel 2002 con il compianto Fabrizio Meoni
Ormai ci siamo. Mancano pochissime ore e finalmente prenderà il via l’edizione 2022 della Dakar. La corsa più dura del mondo, infatti, scatterà da Jeddah, come tradizione recente, dato che anche in questa occasione tutto il percorso sarà interno all’Arabia Saudita. Deserti e dune faranno da scenario per la spedizione che ci regalerà il consueto spettacolo unico che solo la Dakar sa garantire, con i suoi rischi e il suo fascino immutato negli anni.
Siamo giunti ormai alla edizione numero 44 e ci attendono 13 tappe da vivere tutte d’un fiato. La domanda, come sempre, sarà una: vedremo finalmente tornare a sventolare il tricolore italiano alla Dakar? Il 2021 ha visto i successi argentini di Kevin Benavides tra le moto e Manuel Andujar tra i quad, quindi Stephane Peterhansel ha fatto sua la prova tra le auto, con gli sxs che hanno visto il successo del cileno Francisco Lopez, mentre tra i camion il russo Dmitrij Sotnikov ha dominato la scena. Per l’Italia, quindi, nessun sorriso. Ma, giova sottolinearlo, non è certo una novità.
L’ultimo trionfo per i nostri portacolori sta per valicare il doppio decennio di attesa. Bisogna tornare indietro fino al 2002 con il compianto Fabrizio Meoni. Il pilota nativo di Castiglion Fiorentino, infatti, era stato in grado di conquistare la sua seconda Dakar (bis immediato dopo il successo del 2001) che, poi, lo vedrà scomparire per colpa di un tragico incidente in quel di Kiffa (Mauritania) nel 2005. La doppietta di Fabrizio Meoni aveva riportato i nostri colori al vertice della corsa più dura del mondo dopo che Edi Orioli aveva fatto sua la Granada-Dakar nel 1996, dopo che nel 1994 aveva saputo trionfare nella Parigi-Dakar-Parigi. Il campione udinese aveva centrato il successo anche nel 1990 nella Parigi-Tripoli-Dakar e nel 1988 nella Parigi-Algeri-Dakar.
Il primo successo in assoluto per l’Italia nella Dakar, tuttavia, è datato 1986 nella Parigi-Algeri-Dakar e nella categoria camion con Giacomo Vismara e Giulio Minelli. Nella medesima categoria arriva il secondo successo nel 1990 con Giorgio Villa, Giorgio Delfino e Claudio Vinante. Proseguono gli ottimi risultati nei camion per i piloti azzurri con il successo per Danilo Bottaro nel 1991 nell’equipaggio francese di Jacques Houssat e Thierry de Saulieu, quindi nel 1992 successo per Francesco Perlini, Giorgio Albiero e Claudio Vinante nella Parigi-Sirte-Città del Capo. Passando al 1993 la Parigi-Tangeri-Dakar tra i camion vede il bis immediato dell’equipaggio italiano che, tuttavia, sarà l’ultimo trionfo in questa categoria.
Nelle auto, invece, non ha mai vinto un nostro portacolori la classifica finale, nonostante le 44 edizioni, mentre dal 2009 sono stati inseriti anche i quad, e anche in questo caso nessuna gioia azzurra, come negli SxS che hanno visto la luce solamente dal 2017. Sarà la volta buona in questa edizione? Vedremo di nuovo sventolare il tricolore al termine della Dakar? Il digiuno si prolunga ormai da 19 anni e urge una inversione di tendenza.
Foto: Lapresse