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Nuoto, Mondiali vasca corta 2021: pagellone Italia. Razzetti, Rivolta e Miressi gli uomini copertina del Mondiale
Nuoto, Mondiali vasca corta 2021: pagellone Italia
E’ calato il sipario sull’edizione 2021 dei Mondiali 2021 di nuoto di vasca corta. Nell’Etihad Arena di Abu Dhabi l’ultima competizione di quest’annata gloriosa per lo sport italiano ha sorriso ancora una volta al Bel Paese. La Nazionale azzurra del nuoto, che già nella rassegna continentale di Kazan nella piscina da 25 metri aveva frantumato i record precedenti, si è ripetuta. La selezione guidata dal Direttore Tecnico Cesare Butini ha concluso la sua avventura iridata con 5 ori, 5 argenti e 6 bronzi (terzo posto nel medaglie alle spalle di Stati Uniti e di Canada). Un bilancio storico che mai si era ottenuto nella storia dell’Italnuoto in questa competizione. ecco i voti atleta per atleta:
ALBERTO RAZZETTI 8.5: E’ uno degli uomini del Campionato. La doppietta di medaglie nella giornata di apertura resteranno nella storia: oro nei 200 farfalla, bronzo nei 200 misti. Aggiunge due frazioni di altissima qualità nella 4×200, il quarto posto con record italiano nei 400 misti: l’uomo nuovo del nuoto azzurro.
ALESSANDRO MIRESSI 9: Riesce là dove nessuno era riuscito in Italia. E’ d’oro nei 100 stile libero con doppio record italiano e con una maturazione completata che lo porta nel novero dei campioni veri della velocità. Sagacia tattica e potenza fisica mischiate in due metri di altezza. Aggiunge anche un oro, un argento e un bronzo nelle staffette della velocità e il fantastico oro della 4×100 mista che completa un Mondiale da sogno. E’ il protagonista assoluto della rassegna iridata, non solo in casa Italia, un vero “Man of the Match”.
ARIANNA CASTIGLIONI N.G.: Due gare, due squalifiche. Giudici attentissimi e la consapevolezza che, dopo anni di gare, si deve cambiare tecnicamente. Non merita l’insufficienza, avrebbe portato a casa almeno una medaglia.
BENEDETTA PILATO 7: In altra situazione l’argento nei 50 rana in un contesto, tra squalifiche a assenze, piuttosto povero di rivali, sarebbe stato accolto con delusione dalla tarantina che invece sprizzava gioia da tutti i pori perché sa che, se con poca benzina in corpo riesce ad ottenere questi risultati, con il pieno di allenamenti, i margini di crescita sono ampi.
COSTANZA COCCONCELLI 7: Tante gare e le prime due finali individuali iridate per la bolognese che conquista anche il primo podio mondiale nella 4×50 stile libero mista. Cresce nell’abbondanza ma questa è la sua caratteristica e, dopo anni di manifestazioni al risparmio per gli atleti italiani, non saremo certo noi a chiedere una contrazione degli impegni in chi vuole gareggiare tanto.
DOMENICO ACERENZA 7: Ormai è una costante nell’elite mondiale del mezzofondo. Quinto al mondo nei 1500, al termine di una stagione in cui è stato impegnato su più fronti e si è preso belle soddisfazioni. Lui ‘è sempre.
ELENA DI LIDDO 7.5: E’ la donna-squadra dell’Italia. Quando c’è da combattere lei è in trincea e il bronzo della 4×50 mista mista è la ciliegina sulla torta di un Mondiale che la vede nuovamente tra le grandi protagoniste della farfalla mondiale e che prelude al possibile ritorno sui livelli del 2019.
FILIPPO MEGLI 6: Non è ancora il Megli esplosivo del 2019 e la vasca corta non è il suo habitat naturale. Il 2021 è finito e sicuramente non dispiacerà allo specialista dei 200 toscano che dà il suo apporto per quelle che sono le potenzialità attuali alla staffetta 4×200.
FRANCESCA FANGIO 7.5: Sembra tutto normale ma un quinto posto ad un Mondiale è un risultato di altissimo spessore per la livornese che un anno fa pensava di smettere perché non riusciva a sfondare a livello internazionale. Ha acquisito consapevolezza, ormai gareggia con il pilota automatico su livelli elevatissimi e l’impressione è che possa crescere ancora.
GREGORIO PALTRINIERI 4.5: Il peggior Paltrinieri degli ultimi anni. Perde subito contatto con i primi e va alla deriva senza riuscire a trovare energie per reagire ad una situazione molto negativa. Ammette gli errori in preparazione e promette di nuovo battaglia. Il classico schiaffone, in buona parte inatteso, che ci può anche stare ma che deve funzionare da molla. Serve il miglior Paltrinieri per vincere le prossime battaglie. Gli avversari vanno tutti fortissimo e ad ogni gara se ne inserisce uno nuovo.
ILARIA BIANCHI 5.5: Arriva svuotata di energie al termine di un anno da dimenticare, iniziato malissimo e passato a rincorrere una condizione che è stata spesso precaria. Anche ad Abu Dhabi si presenta non al meglio e si deve accontentare di gioire per l’ingresso in semifinale nei 100 farfalla. Primo Mondiale da capitana. Una soddisfazione grande per la veterana del gruppo.
ILARIA CUSINATO 7.5: tre finali e tre sesti posti per ripartire. Era un evento di confine per lei che andrà ad allenarsi alla corte di Matteo Giunta dal prossimo anno. Si presenta in buona condizione dopo il forfait di Kazan e se la gioca ad alto livello. Da incorniciare la batteria dei 400 misti e la finale dei 200 farfalla, che non sono la sua gara.
LEONARDO DEPLANO 7.5: Si presenta in gran forma e si prende la soddisfazione di salire per due volte sul podio mondiale con tanto di oro nella 4×50 stile libero. Un pizzico di rammarico per il mancato ingresso in finale nei 50 stile libero ma il suo è un grande Mondiale.
LORENZO MORA 8.5: Oro nella 4×100 mista, argento nei 50 dorso, quarto con record italiano nei 200 dorso, doppio bronzo nella 4×50 mista e nella mista di genere. Arriva ad Abu Dhabi come ottimo prospetto, ne esce come campione affermato che ora dovrà dimostrare la sua crescita anche nella vasca lunga dove le subacquee (specialità della casa) contano meno. La fiducia e anche un pizzico di sana follia non gli mancano di certo.
LORENZO ZAZZERI 7.5: Gli manca pochissimo per piazzare la zampata nei 50 stile libero dove è quarto ma si rifà con l’oro della 4×50, l’argento della 4×100 e il bronzo della 4×50 stile libero mista, uscendo anche con un po’ di delusione per prestazioni al di sotto delle aspettative dal punto di vista cronometrico. Anche lui ha fatto un salto di qualità degnissimo di nota.
MANUEL FRIGO 7: Non convince nella batteria della 4×100 stile e perde il posto da titolare, immaginando un Mondiale da comprimario. Poi si apre improvvisamente la porta della 4×50 e lui si fa trovare pronto conquistando un oro inaspettato, che va a fare il paio con l’argento olimpico della 4×100. Uomo squadra.
MARCO DE TULLIO 6.5: Il quarto posto dei 400 stile libero +è un grande risultato ma il suo Europeo finisce lì, perché sui 200 non riesce ad essere competitivo sia nella gara individuale, sia in staffetta dove per la medaglia ci sarebbe stato buisogno della sua migliore versione.
MARCO ORSI 6: Non è l’Orsi stratosferico di Kazan e nella finale dei 100 misti crolla nel finale chiudendo al settimo posto, vedendo sfumare il sogno di salire nuovamente su un podio mondiale. Ci riproverà il prossimo anno.
MARGHERITA PANZIERA 5.5: Riparte da un quinto posto mondiale che, per il suo livello, è un risultato al di sotto delle aspettative. E’ comunque un passo avanti rispetto a Tokyo ma il 100 e la rinuncia alla staffetta mista denotano una condizione fisica e mentale ancora instabile. Va aspettata perché in acqua è sempre bella da vedere e la sua nuotata è sempre molto efficace.
MARTINA CARAMIGNOLI 7: La seconda vita sportiva la porta a disputare un’altra finale mondiale. Altro piccolo capolavoro di caparbietà.
MARTINA CARRARO 6: Va premiato il coraggio e la caparbietà. Una settimana di stop a poco più di una settimana dal Mondiale avrebbe abbattuto un elefante. Lei si presenta ai blocchi con un programma ridotto e riesce a fare anche una finale iridata in staffetta. I tempi sono inevitabilmente lontani dai suoi migliori.
MATTEO CIAMPI 7: Fallisci la finale dei 400 dove era atteso, in quanto argento europeo ma si rifà entrando nella finale dei 200 il cui livello medio era addirittura più alto Dà il suo onesto apporto alla 4×200 stile.
MATTEO LAMBERTI 6: Si vede solo in batteria della 4×200. Fa il suo ma non ruba l’occhio, a tal punto che Butini gli preferisce Ceccon in finale.
MATTEO RIVOLTA 9: E’ uno dei tre uomini copertina dell’Italia con Miressi e Razzetti. Meraviglioso nei 100 farfalla che vince quattro anni dopo il titolo europeo di Copenhagen. Sale sul podio anche nei 50 farfalla dopo tanti tentativi e chiude dando spettacolo con la “perla” della 4×100 mista.
MICHELE LAMBERTI 6: Non è quello di Kazan e si vede da subito. Riesce a prendersi la finale dei 50 dorso, che sono la sua gara prediletta, supera qualche turno, contribuisce all’ingresso in finale delle staffette miste veloci. Ci voleva l’evento di assestamento dopo l’esplosione deflagrante di Kazan.
NICOLÒ MARTINENGHI 8.5: Due argenti, l’oro della 4×100 mista, i bronzi delle altre due miste. E’ dura la vita dell’unico ranista ad Abu Dhabi ma è anche piena di soddisfazioni e costellata di gemme preziose. Manca solo l’oro individuale ma ci è andato molto vicino.
SILVIA DI PIETRO 7.5: Un’altra che non si risparmia mai. Torna sul podio con la 4×50 stile libero mista, a cinque anni dall’argento nei 50 stile. Disputa due finali individuali e si mette a disposizione della squadra.
SILVIA SCALIA 6: Sembrava sulla strada giusta per esplodere definitivamente ma, al momento decisivo, non riesce a dare la zampata: né nei 50 dorso che sono la sua gara e nemmeno nella staffetta mista, pagando dazio alle rivali.
SIMONA QUADARELLA 7: Benissimo negli 800 stile dove ottiene il primato personale e un bronzo che vale. Il giorno dopo soffre nei 400 e fallisce la qualificazione alla finale. Un’onta per lei, crollata nel finale.
THOMAS CECCON 7: Un voto di incoraggiamento e perché arriva la prima medaglia mondiale individuale nei 100 misti. Non sempre efficace in staffetta (velleitaria la scelta di schierarlo nella 4×200), non sempre continuo ma il talento c’è e bisogna continuare a forgiarlo.
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