Salto con gli sci
Salto con gli sci, Noriaki Kasai: “Non sarò a Pechino 2022? Pazienza, voglio partecipare a Milano-Cortina 2026!”
Che fine ha fatto Noriaki Kasai? Gli aficionados di salto con gli sci sono estremamente legati alla figura del quarantanovenne giapponese, capace di salire sul podio in Coppa del Mondo in un arco temporale inaudito, avendo raccolto piazzamenti nelle prime tre posizioni letteralmente per un quarto di secolo. Il nipponico ha infatti chiuso nella top-three per la prima volta nel febbraio 1992 e per l’ultima nel marzo 2017. Nel mezzo sono arrivate anche tante vittorie e diverse medaglie olimpiche. Alfine anche la competitività dell’inossidabile atleta dell’Hokkaido è venuta mento, tanto che la sua ultima presenza nel massimo circuito è datata gennaio 2020. Comunque sia una pietra miliare, poiché Kasai può dire di aver gareggiato in gare di primo livello in cinque diversi decenni, avendo fatto il proprio esordio nel 1988.
Ormai è pressoché certo che Pechino 2022 sarà la prima edizione dei Giochi olimpici a cui Nori-san non parteciperà dopo otto presenze consecutive. Da Albertville 1992 a PyeongChang 2018, l’atleta di Sapporo ha infatti sempre rappresentato il Paese del Sol Levante. Non sarà così in Cina, poiché il livello espresso da Kasai non è degno di alcun palcoscenico internazionale. Ci mancherebbe altro, visto che parliamo di un uomo venuto al mondo nel 1972! Nei giorni scorsi, l’icona del salto con gli sci giapponese si è presentato al via di un paio di competizioni del circuito interno sul trampolino piccolo di Nayoro. I risultati? Diciassettesimo in gara-I, a 24 punti da Hiroaki Watanabe (visto nel GP estivo) e ventiseiesimo in gara-II, staccato di 64,5 punti da Yuken Iwasa, il quale potrebbe letteralmente essere suo figlio, essendo nato nel 1999.
Kasai però continua a tenere lo sguardo fisso verso il futuro, come testimoniato dalle dichiarazioni rilasciate ai media giapponesi dopo le due competizioni. “Il mio obiettivo era di chiudere tra i primi dieci, ma non tutto ha funzionato come avrei voluto. Posso ancora fare bene, a novembre mi sono allenato con profitto in Finlandia, lavorando duramente per tre settimane e migliorando la mia velocità in inrun. I miei piani non cambiano, anche se non dovessi andare a questi Giochi Olimpici, voglio essere della partita in quelli successivi! Probabilmente salterò fino a quando avrò 60 anni. Vi posso assicurare che la pazienza non mi manca!”.
Non è chiaro quanta autoironia ci sia nelle parole di Noriaki, ma di sicuro è possibile vederlo continuare a saltare nelle competizioni di carattere nazionale, come fanno tanti altri conterranei un tempo abituati a dettare legge in Coppa del Mondo. Un esempio? Al via delle gare di Nayoro c’era anche il quarantaseienne campione olimpico di Nagano 1998 Kazuyoshi Funaki, per la cronaca piazzatosi una volta ventisettesimo e l’altra ventinovesimo. Insomma, in Giappone si resta fedeli al principio di non arrendersi mai, neppure all’ineluttabile passare del tempo, continuando a combattere al meglio delle proprie possibilità pur sapendo di non avere alcuna possibilità di vittoria. Contano l’onore e il rispetto. Quelli a Kasai non mancheranno mai.
Foto: La Presse