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Salto con gli sci, Polonia in crisi nera. Klingenthal affrontata a ranghi ridotti, staff tecnico sulla graticola mediatica

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Cinque Paesi diversi hanno vinto le prime cinque gare della Coppa del Mondo maschile di salto con gli sci. Infatti sinora i successi sono stati appannaggio di Karl Geiger (Germania), Halvor Egner Granerud (Norvegia), Ryoyu Kobayashi (Giappone), Anze Lanisek (Slovenia) e Jan Hörl (Austria). Si tratta di una situazione verificatasi molto raramente nella storia della disciplina. Per trovare qualcosa di analogo si deve risalire addirittura al 1986. Al di là di questo dato, ciò che fa riflettere è un’altra dinamica.

Hanno già festeggiato ben cinque delle sei nazioni dell’esarchia che ormai da anni detta legge nel salto con gli sci. All’appello manca solo la Polonia, la quale però sta vivendo un momento di enorme difficoltà. Al di là dell’assenza di successi, va rimarcato come i polacchi abbiano effettuato il proprio ingresso nella top-ten solo 2 volte, in entrambi i casi grazie a Kamil Stoch. Due piazzamenti nei dieci nell’arco di cinque gare sono una miseria per una superpotenza, soprattutto se messi in relazione al rendimento degli altri Paesi. La Germania ne ha raccolti 15, la Slovenia 12, la Norvegia 7, l’Austria 6, il Giappone 5 e la Svizzera 3.

Già, la Confederazione Elvetica, ovvero il miglior Paese di seconda fascia, sinora ha fatto meglio di una nazione di prima fascia in evidente crisi. Peraltro non va dimenticato come tedeschi, sloveni, austriaci, norvegesi e giapponesi siano già saliti sul podio almeno due volte, mentre la top-three è un ambito ancora precluso alla Polonia. Una situazione che stride con quanto visto nell’ultimo lustro, quando i biancorossi erano abituati a raccogliere a piene mani sin dall’inizio della stagione.

Come se non bastasse, lo staff tecnico è sulla graticola già da diverse settimane. La decisione di partire per l’opening di Niznhy Tagil in ritardo rispetto alla concorrenza, disertando così le prime sessioni di allenamento libero, non è piaciuta a tanti media polacchi, dove il salto con gli sci è sport nazionale. Al tempo stesso non hanno convinto alcune scelte in tema di convocazioni, ritenute troppo conservative. Veterani di lungo corso in evidente parabola discendente e potenziali big palesemente acciaccati sono stati preferiti a giovani e meno giovani in salute o in rampa di lancio.

La gara individuale disputata domenica 5 dicembre in casa, a Wisla, ha esacerbato la situazione. Il risultato complessivo è stato deludente (il solito Stoch è stato l’unico a piazzarsi nei primi venti), ma soprattutto Aleksander Zniszczoł, escluso per scelta dall’ouverture dell’inverno, ha fatto meglio di quasi tutti i connazionali. Come se non bastasse Pawel Wąsek ha sonoramente battuto Stefan Hula, Jakub Wolny e Andrzej Stękała, sino a quel momento inamovibili.

Insomma, il quadro è allarmante e non può essere ignorato. Magari certi Paesi, dove il salto con gli sci è disciplina di nicchia e priva di qualsiasi esposizione mediatica, avrebbero continuato a fare gli struzzi. In Polonia, invece, lo sport è nazionalpopolare e di conseguenza si è passati alle decisioni drastiche. Questa settimana, a Klingenthal, verranno lasciati vacanti ben 3 pettorali! Infatti il team si presenterà in Sassonia a ranghi ridotti, poiché saranno della partita solamente Stoch, Zyla, Zniszczoł e Wąsek. Invece Kubacki, Wolny, Stękała e Murańka andranno ad allenarsi a Ramsau. Il resto della truppa sarà impegnato in Continental Cup a Vikersund.

Dunque cinque delle sei nazioni egemoni del salto con gli sci maschile si stanno spartendo equamente la torta, mentre i polacchi stanno affrontando uno straziante digiuno. Riusciranno a ritrovare la competitività in tempi celeri, oppure si annuncia un inverno di sofferenza? Non sarebbe il massimo, soprattutto in un’annata olimpica. Peraltro, una stagione di magra di sicuro lascerebbe strascichi non indifferenti da gestire in primavera

Foto: La Presse

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