Salto con gli sci
Salto con gli sci, Tournée dei 4 trampolini Garmisch-Partenkirchen 2022. Spesso è lotteria a causa del vento
Ormai da 59 anni la seconda tappa della Vierschanzentournee va in scena a Garmisch-Partenkirchen. Tale ruolo non è stato ricoperto solo in occasione della prima (1953), della quinta (1956-57), della decima (1961-62) e dell’undicesima (1962-63) edizione. Nel primo caso fu l’evento inaugurale, negli altri tre rappresentò invece il terzo appuntamento. È però rimasta fissa la data. Si gareggia sempre nella giornata di Capodanno. Non a caso questa competizione, denominata Neujahrsspringen (ovvero “Il salto del nuovo anno”) ha una tradizione secolare ancor più ampia rispetto alla Tournée, essendo nata addirittura nel 1922. Dunque in quest’inverno si festeggerà il centenario. Il “Große Olympiaschanze” fu costruito nel lontano 1921, ma prese questo nome solamente nel 1934, quando terminò la ristrutturazione resasi necessaria in vista dei Giochi olimpici invernali 1936, la cui gara venne seguita da un pubblico record di 130.000 persone.
Nel dopoguerra l’impianto subì svariati rinnovamenti (1950, 1978, 1996), che però restarono fedeli alla struttura originale. Per questa ragione, nel corso degli anni, il trampolino si guadagnò il soprannome “Die alte Dame”, ovvero l’Anziana Signora. Tuttavia l’avvento del XXI secolo e le moderne esigenze del salto con gli sci hanno reso indispensabile una ricostruzione completa. Il leggendario “Große Olympiaschanze” fu quindi abbattuto il 14 aprile 2007. Dodici giorni dopo cominciò la costruzione dell’attuale avveniristico impianto, costato quindici milioni di euro, completato nel tempo record di sei mesi e inaugurato ufficialmente il 21 dicembre 2007. Il nuovo trampolino ha assunto la denominazione di “Neuen Große Olympiaschanze” nonostante non abbia mai ospitato una gara olimpica.
INCIDENZA SULLA TOURNEE
In 29 occasioni (42,0%) chi si è imposto nell’Oberbayern si è poi aggiudicato il successo nella Tournèe, mentre in 54 casi (78,3%) la vittoria finale è andata a un atleta salito sul podio. La tendenza recente, conferma a grandi linee i numeri storici. Se guardiamo all’ultimo decennio chi ha primeggiato a Garmisch-Partenkirchen ha poi conquistato la Tournée 5 volte (50%), mentre in 8 anni su 10 (80%) il vincitore è stato uno degli atleti entrati nella top-three.
VINCITORI
Sinora 56 differenti saltatori in rappresentanza di 12 diversi movimenti nazionali hanno ottenuto almeno un successo in questa tappa. Il tedesco Jens Weißflog è il primatista assoluto con ben 4 affermazioni (1984, 1985, 1990, 1991). Sono invece arrivati a quota 3 il norvegese Bjørn Wirkola (1967, 1968, 1969) e l’austriaco Gregor Schlierenzauer (2008, 2010, 2012).
Fra i saltatori in attività, sono in otto a essersi già fregiati di almeno una vittoria a Garmisch-Partenkirchen. Uno di loro, però, lo ha fatto vecchio trampolino.
2 – KASAI Noriaki (JPN) [1993°, 2001°]
1 – AMMANN Simon (SUI) [2011]
1 – PREVC Peter (SLO) [2016]
1 – TANDE Daniel Andre (NOR) [2017]
1 – STOCH Kamil (POL) [2018]
1 – KOBAYASHI Ryoyu (JPN) [2019]
1 – LINDVIK Marius (NOR) [2020]
1 – KUBACKI Dawid (POL) [2021]
° Vittoria ottenuta sulla precedente versione del trampolino.
Va sottolineato come nessuno sia riuscito a imporsi sia sulla vecchia che sulla nuova struttura.
Due anni orsono la Norvegia ha riconquistato il primato di Paese più vincente in questa località, appaiando a quota 14, l’Austria che aveva preso il sopravvento nelle stagioni precedenti.
14 – AUSTRIA
14 – NORVEGIA
13 – GERMANIA (All-Inclusive)
9 – FINLANDIA
5 – GIAPPONE
4 – CECOSLOVACCHIA (Di cui 3 come Cecoslovacchia)
3 – SVIZZERA
3 – SLOVENIA
2 – UNIONE SOVIETICA*
2 – POLONIA
1 – CANADA
* Va rimarcato come i successi sovietici non possano in questo caso essere interamente assimilati a quelli russi. Infatti nel 1961 si impose Koba Zakadze, atleta in tutto e per tutto georgiano, nazione oggi indipendente, ma all’epoca parte integrante dell’Urss.
Nonostante le gare disputate siano 69, sono accreditati 70 successi. Questo perché la competizione disputata il giorno di Capodanno 1991 venne vinta ex-aequo dall’austriaco Andreas Felder e dal tedesco Jens Weißflog.
PODI
Finora 130 differenti saltatori in rappresentanza di 15 diversi movimenti sono saliti almeno una volta sul podio. Il tedesco Jens Weißflog domina incontrastato la graduatoria individuale per podi complessivi, avendone conquistati ben 10.
Fra gli atleti in attività, questo è il bilancio dei podi raccolti in quel di Garmisch-Partenkirchen:
1-2-2 (5) – AMMANN Simon (SUI) [2009, 2010, 2011, 2014, 2015]
2-0-2 (4) – KASAI Noriaki (JPN) [1993°, 1999°, 2001°, 2007°]
1-0-2 (3) – KUBACKI Dawid (POL) [2019, 2020, 2021]
1-1-0 (2) – STOCH Kamil (POL) [2017, 2018]
1-0-1 (2) – PREVC Peter (SLO) [2015, 2016]
1-0-0 (1) – TANDE Daniel Andre (NOR) [2017]
1-0-0 (1) – KOBAYASHI Ryoyu (JPN) [2019]
1-0-0 (1) – LINDVIK Marius (NOR) [2020]
0-1-0 (1) – FREITAG Richard (GER) [2018]
0-1-0 (1) – EISENBICHLER Markus (GER) [2019]
0-1-0 (1) – GEIGER Karl (GER) [2020]
0-1-0 (1) – GRANERUD Halvor Egner (AUT) [2021]
0-0-1 (1) – ITO Daiki (JPN) [2012]
0-0-1 (1) – FREUND Severin (GER) [2016]
0-0-1 (1) – KRAFT Stefan (AUT) [2017]
0-0-1 (1) – FANNEMEL Anders (NOR) [2018]
0-0-1 (1) – ZYLA Piotr (POL) [2021]
° Podio ottenuto sulla vecchia versione del trampolino.
Il movimento che ha raccolto più podi è quello tedesco (45), divisi però tra Germania Est, Germania Ovest e Germania unita. Pertanto, se si parla di nazioni in senso stretto, la Finlandia è ancora oggi quella con più piazzamenti nelle prime tre posizioni, avendone conquistati 37. A seguire la graduatoria completa:
46 (13-13-22) – GERMANIA [All-inclusive]
37 (9-17-11) – FINLANDIA
36 (14-16-6) – AUSTRIA
24 (14-6-4) – NORVEGIA
13 (5-2-6) – GIAPPONE
11 (2-2-7) – POLONIA
9 (3-3-3) – SVIZZERA
8 (4-1-3) – REP. CECA (di cui 7 come Cecoslovacchia)
7 (1-4-2) – RUSSIA (di cui 5 sotto bandiera sovietica)
7 (3-1-3) – SLOVENIA (di cui 3 come Jugoslavia)
2 (1-1-0) – GEORGIA (sotto bandiera sovietica)
2 (0-2-0) – UCRAINA (sotto bandiera sovietica)
1 (1-0-0) – CANADA
1 (0-1-0) – SVEZIA
1 (0-0-1) – ITALIA
Il podio italiano porta la firma di Nilo Zandanel, terzo classificato nel 1961 alle spalle del sovietico Koba Zakadze e del tedesco dell’Est Helmut Recknagel.
Nonostante siano stati ottenuti sotto bandiera sovietica, i podi di Koba Zakadze (georgiano) e di Anatoly Zeglanov (ucraino) non possono essere certo assimilati al movimento russo.
Foto: La Presse