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Scacchi: chi sfiderà Magnus Carlsen nel Mondiale 2023? Già Caruana, Firouzja e Nepomniachtchi tra i sei Candidati nel 2022

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E adesso? Questa è la grande domanda che si fa il mondo degli scacchi. La sfida a Magnus Carlsen di Ian Nepomniachtchi è terminata, ma già si pensa a quello che accadrà. Si dovrà quasi rinormalizzare il ciclo mondiale, sconvolto dalla pandemia di Covid-19 e comunque bisognoso dei suoi tempi. Proprio due giorni fa è giunto in tal senso un segnale forte da Arkady Dvorkovich, presidente della FIDE.

Questi, infatti, ha dichiarato che il prossimo Torneo dei Candidati, che designerà lo sfidante del Campione del Mondo, si terrà quando nell’emisfero boreale sarà estate del prossimo anno; in più, questo comporta che il match per il Campionato del Mondo si vada a tenere nella prima metà del 2023. Si tratta di una collocazione che per decenni è stata la preferita, prima di numerosi cambiamenti che hanno portato alla scelta del finale di anno.

Ma come stanno attualmente le cose? In fase particolarmente avanzata, questo si può dire. O almeno, è così per quel che riguarda i giocatori, perché della sede ancora non c’è traccia, per i Candidati (per il match in quanto tale è troppo presto parlare, com’è normale che sia). Andiamo a riepilogare l’attuale situazione:

Ian Nepomniachtchi (Russia), essendo il perdente del confronto mondiale, è automaticamente qualificato alla prossima edizione dei Candidati: si tratta di una prassi di uso comune, automatica.

Teimour Radjabov (Azerbaigian) viene invece da una storia particolare. Doveva essere nei Candidati 2020, ma ha rinunciato per i timori (poi rivelatisi fondati) legati al Covid-19. La FIDE gli ha concesso una wild card per il 2022.

Alireza Firouzja (Francia, ex Iran) e Fabiano Caruana (Stati Uniti) si sono qualificati tramite il FIDE Grand Swiss 2021, torneo a sistema svizzero che ha visto al via 108 giocatori in Lettonia, a Riga.

Jan-Krzyzstof Duda (Polonia) e Sergey Karjakin (Russia) si sono invece qualificati grazie alla finale disputata alla World Cup di Sochi, in Russia, con ben 206 giocatori coinvolti e otto turni a eliminazione diretta disputati fino all’ultimo atto, poi conquistato da Duda.

Restano due posti da assegnare tramite il FIDE Grand Prix, che si terrà su tre tornei: 3-17 febbraio a Berlino, 28 febbraio-14 marzo a Belgrado e 21 marzo-4 aprile a Berlino nuovamente. Sono tornei con 4 gironi da 4 e una fase a eliminazione diretta. Nei gironi c’è un doppio round robin: i vincitori dei raggruppamenti vanno in semifinale, dove entrano in gioco i minimatch da due partite a cadenza classica seguite, ove necessario, dagli spareggi. Nei gironi, parità di due o tre giocatori sono parimenti risolte con partite di spareggio, la cui sequenza è: rapid (15’+10″ a giocatore)-blitz (3’+2″)-Armageddon.

I giocatori che partecipano al Grand Prix possono disputare solo due tappe su tre. Essi sono: Ding Liren, Wei Yi, Yu Yangyi (Cina), Levon Aronian, Wesley So, Leinier Dominguez, Sam Shankland (Stati Uniti), Alexander Grischuk, Nikita Vitiugov, Dmitry Andreikin, Vladimir Fedoseev, Alexander Predke, Grigoriy Oparin (Russia), Maxime Vachier-Lagrave, Etienne Bacrot (Francia), Shakhriyar Mamedyarov (Azerbaigian), Richard Rapport (Ungheria), Vidit Santosh Gujrathi (India), Alexei Shirov (Spagna), Vincent Keymer (Germania), Amin Tabatabaei (Iran) più una nomina presidenziale e una organizzativa. Punteggi a disposizione: 13 per il vincitore, 10 per il finalista, 7 per i semifinalisti, 4 per il secondo nel girone, 2 per il terzo e 0 per il quarto. Vince chi totalizza più punti nell’arco dei tre tornei con la condizione sopracitata.

Foto: FIDE / Eric Rosen

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