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Scacchi, Magnus Carlsen: “Potrei non giocare il prossimo Mondiale se Firouzja non sarà l’avversario”. Dichiarazione shock e scenari
E se Magnus Carlsen rinunciasse, di fatto, al prossimo match per il Campionato del Mondo? L’ipotesi, che ha un solo precedente nel passato, la lancia lo stesso norvegese, diventato per la quinta volta consecutiva detentore del titolo mondiale dopo aver sconfitto il russo Ian Nepomniachtchi con un netto 7.5-3.5 nel match giocato a Dubai e che si è deciso nella sua seconda metà.
In un’intervista con il suo sponsor Unibet, e precisamente con il suo omonimo e amico Magnus Barstad, Carlsen ha dichiarato: “Per coloro che si aspettano che io giochi il prossimo match mondiale, la possibilità che restino delusi è molto alta“. E, parlando del match con Nepomniachtchi: “Mi è stato chiaro per gran parte dell’anno che questo sarebbe stato l’ultimo. Non ha più, per me, lo stesso significato di una volta. Non sento che le cose positive abbiano superato quelle negative, volevo solo dare il massimo“.
Parole di una rilevanza importante, ma alle quali aggiunge una postilla importante: “Certo, quello che si è visto agli Europei a squadre e al FIDE Grand Swiss di Riga, dove Alireza Firouzja ha vinto e si è qualificato per il Torneo dei Candidati… allora sì, potrei incontrarlo la prossima volta. Potrebbe motivarmi adeguatamente, e del resto lo ha già fatto nel match appena concluso. Se uno che non è Firouzja vincesse i Candidati, è improbabile che io disputi il prossimo match mondiale. Posso provare a fare ancora molte cose, come arrivare all’ELO 2900“.
2900 è un ELO (punteggio, detta molto in breve) che mai è stato raggiunto da alcun essere umano nelle graduatorie stilate dalla FIDE. Carlsen è arrivato al massimo a 2882 in due distinte occasioni, nel 2014 e alla fine della sua serie di 125 partite consecutive senza sconfitte, nel 2019.
Da notare che quel che dice l’attuale Campione del Mondo non significa che egli voglia smettere con gli scacchi: sarà infatti ai Mondiali rapid e blitz di Varsavia dal 26 al 30 dicembre: “Continuerò a giocare, mi genera tanta gioia. Già a metà del match di Dubai non vedevo l’ora di disputare i Mondiali rapid e blitz dopo Natale“.
Alireza Firouzja è l’attuale numero 2 del mondo. Nato in Iran, è diventato francese di recente perché ha lasciato il suo Paese d’origine in virtù di una brutta vicenda di due anni fa, in cui la Federazione scacchistica iraniana ritirò i suoi giocatori dai Mondiali rapid e blitz per non farli incontrare con israeliani. Questo perché tali incroci si erano verificati in tornei precedenti senza che detta Federazione ne fosse a conoscenza: tra Iran e Israele i rapporti sono di ostilità. Firouzja gareggiò lo stesso nella rassegna, ma sotto bandiera FIDE. Oltre al passaggio sotto Federazione francese, ha anche acquisito la cittadinanza transalpina, dal momento che risiede da molto tempo a Parigi e, dunque, si tratta di un passaggio del tutto naturale stante la situazione. Con la lista di dicembre è diventato, a 18 anni, il più giovane giocatore a superare l’ELO di 2800 tra i 14 che sono riusciti in tale impresa.
Il Torneo dei Candidati è quello che tradizionalmente qualifica per il match mondiale. Attualmente sono sei i giocatori già certi di disputarlo: Nepomniachtchi, Firouzja, Fabiano Caruana (USA), Jan-Krzysztof Duda (Polonia), Sergey Karjakin (Russia) e Teimour Radjabov (Azerbaigian). Gli ultimi due usciranno dal FIDE Grand Prix che si snoderà tra febbraio e aprile del 2022 su tre eventi. “Nepo” è nei Candidati perché perdente dell’ultimo match mondiale, Firouzja e Caruana perché primi due del FIDE Grand Swiss, Duda e Karjakin perché vincitore e finalista della World Cup, Radjabov perché usufruisce di una wild card dovuta al danno da mancata partecipazione nel 2020, in ragione dell’esplosione della pandemia di Covid-19 che lo convinse a non recarsi a Ekaterinburg, dove i Candidati iniziarono, furono interrotti a metà nel 2020 e si sono poi conclusi nel 2021.
Soltanto una volta è accaduto che il Campione del Mondo in carica rinunciasse al proprio titolo. Nel 1975 Bobby Fischer, che non giocava dall’ultima partita del match di tre anni prima contro Boris Spassky, vedendo respinte varie richieste che aveva avanzato perché il match contro Anatoly Karpov avesse luogo, non si presentò mai di fronte al suo avversario. Se questo è ad oggi l’unico caso di vittoria a forfait, diversa fu la situazione di Alexander Alekhine, il quale morì appena dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale in Portogallo, senza poter difendere la corona allora in suo possesso. La FIDE, appena creata, stabilì che si sarebbe dovuto disputare un torneo a quintuplo round robin tra cinque giocatori: da esso emerse quale vincitore Mikhail Botvinnik, primo di una lunga serie di sovietici vincitori.
Ma cosa dice il regolamento in merito a un’eventuale rinuncia di Carlsen a giocare il match mondiale? Prendiamo in esame quanto affermano le norme valide per il match appena giocato tra il norvegese e Nepomniachtchi. Il secondo paragrafo, nei suoi commi 2 e 3, recita:
2.2 Se il Campione del Mondo o lo sfidante dovessero rinunciare, per qualunque ragione, egli verrebbe sostituito dal secondo classificato del Torneo dei Candidati.
2.3 Qualora dovesse essere necessaria un’ulteriore sostituzione, dev’essere usata la media dei rating nelle ultime 12 classifiche FIDE. Il giocatore con la media più alta si qualifica. In caso di parità, la media è ricalcolata al secondo decimale. Se le medie sono ancora pari, il giocatore con il maggior numero di partite classificate nel periodo guadagna il posto.
Fermo restando che, come detto, è ancora da chiarire se simili norme saranno confermate per il ciclo che porta alla prima metà del 2023 (secondo la tabella di marcia della FIDE), andiamo a comprendere meglio le regole citate.
Se la prima è chiara, la seconda merita un piccolo approfondimento. In sostanza, non viene presa la classifica stilata dalla FIDE in quel momento, ma si prendono tutte le ultime 12 e, su quelle, viene calcolato chi ha il miglior punteggio medio. Si tratta dello stesso sistema che veniva utilizzato per qualificare uno o più giocatori (a seconda degli anni) al Torneo dei Candidati, con qualche variazione sul tema in termini di numero di classifiche utilizzate.
Foto: FIDE / Eric Rosen