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Scacchi, Mondiale 2021, Magnus Carlsen: “Inatteso guadagnare un pezzo così”. Nepomniachtchi: “Sensazione peggiore di quel che pensavo”

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6-3. Un match mondiale che potrebbe chiudersi, in teoria, addirittura venerdì (o, se saranno tutte patte da qui in poi, sabato). Magnus Carlsen sta sfruttando in pieno i blackout di Ian Nepomniachtchi: il norvegese è vicino a restare Campione del Mondo per la quinta volta consecutiva a spese dello sfidante russo, autore della svista più colossale dell’intera serie. Un errore che, per molti, ha ricordato quello di Bobby Fischer nella prima del confronto che lo vide poi battere Boris Spassky nel 1972.

Sull’apertura, la sorpresa di Carlsen: “Ti aspetti sempre di tutto, ma questa ovviamente è stata una bella sorpresa. Non sapevo se Pragg lo sapesse già o se avesse fatto la mossa che avrebbe compiuto alla scacchiera. Per quello ho sorriso“. Pragg è Rameshbabu Praggnanandhaa, sedicenne Grande Maestro indiano invitato al cerimoniale della prima mossa simbolica, una 1. c4 non rifiutata da Nepomniachtchi che l’ha lasciata lì.

Sul seguito: “Il principale problema è che non ricordavo cosa succedesse dopo 3. g2. Sapevo che 10… Cg4 era la mossa chiave, e poi credo che 5… Ac5 sia corretta, e non potevo ricordare le linee. E’ quello che stavo considerando di più quando ho giocato 3… d4 e poi abbiamo raggiunto quella posizione più tardi, e ancora non avevo visualizzato del tutto, perciò era una cosa un po’ stupida“.

Su 15. b4, che avrebbe potuto giocare al posto di 15. axb3, Nepomniachtchi: “Non la valuterei come schiacciante, ma come molto promettente“. Poco dopo, alla diciottesima, con il russo non alla scacchiera, Carlsen ha sistemato il Cavallo in f6. Non ha pronunciato il tipico “j’adoube” che serve per dire “acconcio”. Il Campione del Mondo si è spiegato rispondendo a un reporter norvegese che non era la prima volta che ci si chiedeva la ragione: “Non capisco la controversia. Se nessuno può sentirti, non serve che parli“.

Ma il vero dramma è stato quello di 27. c5 del russo: “Non immaginavo che ci potesse essere un modo per compiere un errore tanto madornale in questa posizione. Chiaramente è quasi divertente che ci sia un modo per distruggere questa posizione, però sì, che ne sappiamo?“. Ha poi ammesso, lo sfidante, di non aver minimamente calcolato la replica in c6. Il feeling? “Peggiore di quel che m’aspettavo”.

Così il Campione del Mondo in carica: “Non ti aspetti di guadagnare un pezzo così, senza compenso. Che posso dire? E’ anche un po’ una sfortuna che non abbia tentativi che possano dargli chance. Penso che “assurdo” sia la parola che funzioni meglio. E’ stata una partita dura in cui sono stato sotto pressione sia sulla scacchiera che con l’orologio, e una svolta così non me l’aspettavo. Penso chiunque capisca che guadagnare una vittoria con il duro lavoro sia più gratificante che vedersela data in mano dal tuo avversario. Non è però così per tutti. Ricordo che Jan Hein Donner (Grande Maestro olandese, N.d.R.) scrisse nel suo libro che apprezzava molto di più le vittorie arrivate per fortuna rispetto a quelle guadagnate con le proprie qualità, ma per me è più soddisfacente, e di molto, quando vinco una bella partita. Ma questa me la prendo“.

Alla fine, si è sentito domandare se si sentisse triste per l’avversario. Risposta: “Voglio dire, è il Campionato del Mondo. Di base, preferisci battere un avversario che sta giocando al suo meglio, ma se non lo è, prendi e porti a casa in qualunque giorno della settimana“.

Foto: FIDE / Eric Rosen

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