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Sci alpino, Gianluca Rulfi: “Le ragazze sanno gestire la pressione olimpica. Le vittorie di Goggia e Brignone importanti per il futuro”

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La Valanga Rosa ha prima conquistato Lake Louise con Sofia Goggia e poi anche St.Moritz con il record di Federica Brignone e la doppietta firmata da Elena Curtoni. Uno dei principali artefici di questi risultati fantastici è sicuramente Gianluca Rulfi, direttore tecnico della nazionale di sci alpino, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dove ha parlato della forza della squadra femminile, con tantissime atlete capaci di ottenere risultati di prestigio: “Serve il giusto mix di combinazioni. I padri e le madri ci hanno consegnato una generazione di grande talento, il lavoro dell’organizzazione di base ci ha permesso di intercettarla. Gli americani hanno i college e noi abbiamo gli Sci Club, che sono fondamentali per consentire di individuare i prospetti più interessanti, tenendo anche conto che stiamo parlando di uno sport che richiede ai genitori un certo sacrificio economico. Il nostro non è un sport facile, soprattutto dal punto di vista logistico”.

Ancora il direttore tecnico sulle azzurre e su quanto si è lavorato su di loro in questi anni per raggiungere il vertice: “Tante di loro le ho seguite fin dalle squadre giovanili e dunque conoscevo le potenzialità. Va detto che fino a qualche anno fa non si lavorava così a fondo sulla polivalenza, ma non è colpo di nessuno, perchè era la tendenza del momento. Aver costituito il Gruppo Elite ha consentito una gestione ottimale delle risorse sia umane sia economiche”.

Un successo dietro l’altro e la concorrenza stessa che aumenta all’interno della squadra: “Le vittorie aiutano l’ambiente e lo stimolano a crescere. L’esempio della compagna che va forte, ti spinge a trovare i tuoi limiti e provare ad andare oltre. E’ palese che siamo qui a parlare di Valanga Rosa è per i risultati di vertice”.

Goggia e Brignone stanno costruendo il presente dello sci alpino, ma i loro risultati secondo Rulfi andranno ad influenzare anche il futuro di questo sport: “Io sono concentrato sul presente, ma penso anche al futuro. Ho la speranza che le straordinarie prestazioni di Sofia e Federica siano d’esempio per le generazioni che verranno. In fondo loro sono cresciute nel mito della Compagnoni e della Kostner. Il nostro sport, tra le ragazze, sta producendo da almeno quarant’anni se non una valanga almeno una valanghetta”. 

Donne protagoniste, mentre uomini ancora in difficoltà: “Il settore maschile paga il fatto che, velocità a parte, non c’è ancora un gruppo che possa spingersi a vicenda”.

Rulfi non pensa alle Olimpiadi (sul quale dà un giudizio netto) e soprattutto non pensa che le azzurre possano soffrire la pressione del dover vincere per forza dopo questi risultati: “Preferisco sempre vincere che arrivare decimo. Le ragazze hanno tutte grande esperienza, sanno come gestire le emozioni. Poi sinceramente per lo sci alpino, l’Olimpiade l’abolirei. Troppa diversa la preparazione e l’approccio rispetto alle gare di Coppa del Mondo. E’ assurdo che tu debba vedere il tuo skiman solo poche ore o che il tuo allenatore debba stare fuori dal villaggio”. 

Foto: LaPresse

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