Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti dell’Italia in Alta Badia. Max Blardone l’ultimo a vincere sulla Gran Risa

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Una delle immancabili tradizioni della Coppa del Mondo di sci alpino è la tappa dell’Alta Badia nell’imminenza del Natale. La Gran Risa, infatti, diventa protagonista con il classico gigante, su uno scenario unico nel suo genere. In questa edizione 2021, poi, le gare saranno addirittura due, per uno spettacolo davvero imperdibile.

Sulla pista altoatesina si sono scritte pagine indimenticabili dello sci, per i colori italiani e non solo. Andiamo, quindi, a ripercorrere con la memoria i momenti più importanti della sua storia. La Coppa del Mondo ha fatto il suo esordio in Alta Badia nel 1986 con il successo del leggendario Ingemar Stenmark, davanti all’austriaco Hubert Strolz ed al nostro Roberto Erlacher. Nel 1987 si disputarono ben due giganti con Richard Pramotton che centrò la prima vittoria italiana. L’azzurro vinse davanti ad Alberto Tomba e ad Oswald Totsch. Il giorno seguente Pramotton si accontentò della piazza d’onore alle spalle dello svizzero Joel Gaspoz e davanti al tedesco Markus Wasmeier.

Da quel momento inizia l’Alberto Tomba-show sulla Gran Risa. Il fuoriclasse bolognese centrò il suo primo trionfo nel 1988 precedendo l’austriaco Rudolf Nierlich e gli svizzeri Joel Gaspoz e Hans Pieren a pari merito. Tomba vinse anche nel 1991 davanti allo svizzero Urs Kaelin ed al lussemburghese Marc Girardelli. Anche nel 1992 arrivò un altro trionfo, davanti agli svizzeri Steve Locher e Pauli Accola. Nel 1993 Tomba fu terzo alle spalle di Marc Girardelli e del francese Alain Feutrier. Ancora un podio nel 1994, una piazza d’onore, dietro a Steve Locher, mentre al terzo posto giunse l’austriaco Christian Mayer. Nel 1995 Alberto Tomba tornò nuovamente alla vittoria davanti allo svizzero Urs Kaelin ed a Christian Mayer. Quindi, nel 1996, il nostro alfiere salì per l’ultima volta sul podio della Gran Risa, in terza posizione, dietro all’austriaco Hans Knauss e allo svizzero Michael von Grunigen.

Nel 1997 ci pensò Matteo Nana a prendere l’eredità di Tomba, centrando il terzo posto, dietro ai soliti Michael von Gruenigen e Steve Locher. Gli anni ’90 si chiusero con un altro buon risultato, il secondo posto di Patrick Holzer nel 1999, dietro a Michael von Gruenigen ma davanti all’austriaco Andreas Schifferer. Nel 2000 fu Davide Simoncelli a centrare il primo podio azzurro, secondo alle spalle dello statunitense Bode Miller, ma davanti a Christian Mayer. Arrivò quindi subito il bis nel 2004 con due gare e altrettanti podi per lo stesso Simoncelli. Nella prima, il 14 dicembre, chiuse alle spalle del croato Ivica Kostelic, ma davanti al francese Frederic Covili. Nella seconda, il 21 dicembre, arrivò addirittura il successo, davanti al finlandese Kalle Palander ed a Bode Miller.

Passiamo al 2006 con una splendida doppietta azzurra: Massimiliano Blardone davanti a Davide Simoncelli, mentre al terzo posto chiuse il francese Françoise Bourque. Arriviamo al 2010 con un’altra doppietta Blardone-Simoncelli, davanti al francese Cyprien Richard. Il suo percorso proseguì anche nel 2012, con la terza vittoria, chiudendo davanti all’austriaco Benjamin Reich ed al suo connazionale Philipp Schorghofer. In quella stagione andò in scena anche uno slalom, con Giuliano Razzoli secondo alle spalle dell’immenso Marcel Hirscher e davanti al tedesco Felix Neureuther.

L’ultimo podio italiano in ordine di tempo è datato 18 dicembre 2016 con Florian Eisath, terzo alle spalle di Marcel Hirscher e del francese Mathieu Favre. Nell’ultima edizione successo di Alexis Pinturault nel gigante, mentre lo slalom andò allo svizzero Ramon Zenhaeusern. Italia, ancora una volta, a bocca asciutta.

Foto: Lapresse

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