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Sci alpino, i precedenti di Dominik Paris a Beaver Creek. Mai un podio in discesa sulla mitica Birds of Prey

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Dopo la fallimentare trasferta di Lake Louise, ahinoi condizionata dal meteo inclemente, la Coppa del Mondo di sci alpino prova a voltare pagina. Gli uomini-jet si apprestano a vivere una settimana lunga e intensa sulla Birds of Pray, che ospiterà ben quattro gare di velocità (due libere e due superG) a partire da domani. Dominik Paris avrà dunque modo di riscattare l’ottavo posto di sabato scorso, puntando a quel podio in discesa che gli è sempre sfuggito nella località del Colorado.

https://www.oasport.it/2021/12/live-sci-alpino-prova-discesa-beaver-creek-in-diretta-dominik-paris-cerca-subito-risposte-in-vista-del-tour-de-force/

Considerando le nove partecipazioni tra le porte larghe di Beaver Creek il nostro portacolori ha raccolto tre top-5 e sei piazzamenti nei primi dodici, risultati discreti che evidenziano però una palese controtendenza rispetto alla competitività di “Domme” sui tracciati più impegnativi. Wengen e Kitzbühel arriveranno (in questa stagione le gare sulle due piste regine della velocità raddoppiano), ma per ambire al globo di cristallo è fondamentale mettere in cascina punti preziosi anche in terra nordamericana.

Già, perché i diretti rivali dell’azzurro sono partiti in quarta, occupando tutti e tre i gradini del podio a Lake Louise. Se il vincitore dello scorso weekend Matthias Mayer in Colorado non è mai andato oltre la nona posizione, l’elvetico Beat Feuz si presenterà al cancelletto forte delle due vittorie e della piazza d’onore ottenuti qui nelle ultime tre rassegne di Coppa del Mondo.

Le discese libere dei prossimi giorni potrebbero consentire al quattro volte vincitore della Coppa di Specialità di scavare prematuramente un solco in classifica rilevante, che il rossocrociato è in grado di amministrare per tutta la stagione. Il segreto dello strapotere di Feuz tra le porte larghe è proprio questo, dominare oltreoceano per poi difendere la leadership in Europa grazie all’estrema costanza di risultati.

Le doti di scorrevolezza dello svizzero si sposano alla perfezione con le ondulazioni della Birds of Prey, mentre la sciata esplosiva di Paris è oggettivamente meno efficace su questo pendio. Trovare un fondo ghiacciato rimescolerebbe le carte in tavola, ma le alte temperature di questi giorni purtroppo non giocano a favore dell’azzurro (e rischiano di penalizzare anche l’altro veterano di casa Italia, Christof Innerhofer).

La sensazione è che il gigante di Merano dovrà limitare i danni in discesa nei confronti di Feuz, ma può giocarsela alla pari con tutti gli altri Mayer in primis: a prescindere dalle statistiche, che una volta aperto il cancelletto lasciano il tempo che trovano, il podio è tutt’altro che una chimera. Difficile invece valutare le chance di Dominik in superG, disciplina in cui ha raccolto un terzo posto rocambolesco nel 2018 (ci furono addirittura tre ex-aequo sul gradino più basso). Aleksander Aamodt Kilde, Vincent Kriechmayr e Marco Odermatt hanno una marcia in più sulla concorrenza, almeno secondo pronostico, ma bisognerà pesarli una volta in gara.

Riflettendo sugli eventi dei prossimi giorni una cosa è certa: che si tratti di superG o discesa libera Dominik vale le prime cinque posizioni su tutte le piste del pianeta, e quattro piazzamenti in top-5 terrebbero ampiamente in gioco l’azzurro nella lotta alla classifica delle due specialità. Insomma, l’obiettivo è limitare i danni nei confronti di chi è in grado di fare la differenza sfruttando il pendio favorevole, poi se il banco salta e arriva il grande risultato siamo tutti più contenti.

Foto: Lapresse

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