Sci Alpino
Sci alpino, Sofia Goggia: da Lienz e Maribor tante gare in cui difendersi e limitare i danni. Poi da metà gennaio…
Pochi immaginavano che un’azzurra potesse giocarsi la Coppa del Mondo generale 2021-2022 alla luce del dualismo stellare Shiffrin-Vlhova, ma il dominio implacabile di Sofia Goggia nelle discipline veloci ha rimesso in discussione le gerarchie dello sci alpino femminile.
La bergamasca è stata capace di completare il pokerissimo in meno di due mesi nel corso della stagione mentre Shiffrin ha raccolto per ora tre successi. “Her Majesty” guida comunque la graduatoria forte dei suoi cinque risultati tra la seconda e la terza posizione, Sofia può vantare una piazza d’onore nel superG di St. Moritz e nulla più per quanto riguarda gli altri gradini del podio.
Allo stato attuale la ventiseienne di Vail rimane la favorita per il globo di cristallo, considerando anche i 115 punti di margine sulla Campionessa Olimpica di discesa libera. I giochi però non sono affatto conclusi poiché mancano all’appello numerose gare di velocità che potrebbero rimescolare le carte in tavola. Ago della bilancia sarà il gigante, disciplina in cui Goggia non eccelle ma sa difendersi bene: racimolare punti in questa specialità può essere la chiave del ribaltone in classifica e le “alleate” azzurre Bassino e Brignone giocherebbero un ruolo determinante nel caso in cui riuscissero a scippare qualche risultato di peso all’americana.
Insomma lo scenario è in continua evoluzione e una prima sentenza verrà emanata dalle gare in programma tra Lienz, Zagabria e Maribor. La ragazze sono attese da tre slalom e due giganti in queste località, per poi tornare a destreggiarsi sui pendii ripidi con otto gare consecutiva tra discesa e superG intervallate solamente dal gigante di Kronplatz. L’obiettivo per Sofia è tracciato: occorre limitare i danni tra le porte strette (magari con qualche legittima “gufata” nei riguardi della la regina dei pali snodabili) e continuare a bastonare le avversarie nella velocità come ha fatto da Lake Louise in avanti. Al mese di marzo il verdetto definitivo.
Foto: Lapresse