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Sci di fondo: Italia, pochi reali sorrisi a Davos

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Di motivi per sorridere dopo il weekend di Davos l’Italia dello sci di fondo ne ha ben pochi. Questo soprattutto in virtù della performance non fortunata di Federico Pellegrino, che sta faticando davvero tanto in questo inizio di stagione. Per la punta azzurra anche in chiave Pechino un’uscita ai quarti di finale che fa male, anche se il suo vero obiettivo stavolta non è la Coppa del Mondo, ma il territorio olimpico.

L’unica nota che si può definire positiva è legata a Greta Laurent, che per la seconda volta nella propria stagione riesce a guadagnare la semifinale: un bel passo avanti rispetto a un lungo periodo nel quale sembrava sostanzialmente stregato, con qualsiasi tempo in qualificazione, l’approdo a tale fase. Abbastanza valido anche il contributo di Caterina Ganz, rimasta fuori di poco dalla semifinale, ma al miglior risultato della carriera.

Per il resto non c’è molto da salvare. La domenica è stata emblematicamente desolante: in campo femminile il problema della competitività nelle gare distance è noto, mentre in campo maschile Francesco De Fabiani non ingrana, eppure è l’unico che, seppur col 28° tempo, va a punti di tutta la spedizione tricolore nella domenica elvetica.

Della performance il diretto interessato è comunque poco soddisfatto, come ha fatto capire tramite la propria pagina Facebook: “Dopo un buona partenza, ho accusato un netto calo della mia performance, cosa che di fatto mi ha estromesso dalle zone alte della classifica. Ho ceduto, e ho ceduto nettamente nella seconda parte, perdendo troppo tempo. Del resto in skating come ogni anno fatico a “carburare” nelle prime prove di stagione. La cosa positiva però, è che mi sento bene fisicamente, pertanto sono fiducioso e sono certo che prima o poi riuscirò a reggere anche alla distanza. Ovviamente, attendo di mettermi alla prova in classico, dove credo di essere più performante, ma la prossima gara in alternato sarà al Tour de Ski, che assieme ai Giochi Olimpici è uno degli obiettivi stagionali“.

Nel prossimo fine settimana ci sarà solo sprint, in tutte le salse (individuale e a squadre) a Dresda: prova, questa, sopportata da alcuni, amata da altri e odiata da altri ancora per il tipo di contesto. Per la questione distance l’appuntamento diventa automaticamente, come sottolineato da De Fabiani, quello del Tour de Ski, e dopo di esso quello di Les Rousses, in Francia (ma in skating prima e in classico nell’inseguimento). A Planica, invece, sarà tempo di skiathlon. La questione, però, non si discosta in linea generale da quella che si nota di settimana in settimana: l’Italia si sta sostanzialmente reggendo su Federico Pellegrino, e quando mancano i suoi risultati è davvero complicato sperare in un exploit di altri che dai vertici della disciplina sono distanti in maggiore o minore misura, in relazione anche alle rispettive fasi della carriera.

Foto: LaPresse

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