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Sport ed emorroidi: meglio rinunciare ad alcune discipline?
Praticare attività fisica con regolarità è consigliato in uno stile di vita sano ed equilibrato. Inoltre, muoversi promuove la circolazione sanguigna e favorisce il ritorno venoso: un buon rimedio per prevenire le emorroidi, riconducibili proprio a un’insufficiente circolazione del sangue. Tuttavia, alcune discipline potrebbero non essere così d’aiuto e anzi, addirittura favorire la comparsa delle emorroidi infiammate. Perché e quali pratiche atletiche evitare? Vediamo alcuni consigli per sportivi sulle emorroidi e come gestire al meglio sport ed emorroidi.
Che dolore, quando le emorroidi si infiammano! Ma cosa succede?
La comparsa della malattia emorroidaria è riconducibile a una dilatazione dei vasi sanguigni venosi del plesso emorroidario, cioè dell’insieme dei cuscinetti o gavoccioli emorroidari. Si tratta di formazioni anatomiche di tessuto molto vascolarizzato, localizzate all’interno del canale ano- rettale. Questi cuscinetti o gavoccioli possono infiammarsi, scivolare lungo il canale anale e fuoriuscire da esso, provocando alcuni sintomi fastidiosi.
È indubbiamente una situazione spiacevole, che può inficiare sensibilmente la quotidianità di chi lamenta il disturbo, fino ad arrivare a gradi di patologia severi che richiedono un intervento ambulatoriale o chirurgico, dietro suggerimento di uno specialista.
Se il nostro disturbo è moderato e non vogliamo rinunciare alla pratica sportiva, consideriamo con attenzioni quali discipline prediligere, per non aggravare la situazione locale o favorire la comparsa del disturbo, se ne siamo soggetti.
Sport ed emorroidi: alcune considerazioni generiche
Fare movimento ha diversi obiettivi. C’è chi si allena con lo scopo di perdere peso (il consiglio è sempre quello di consultare un nutrizionista), chi per partecipare a gare sportive, chi si allena semplicemente per mantenersi in forma e scaricare tensione nervosa.
Contrastare la sedentarietà è importante, ed è una raccomandazione utile, se si vuole seguire uno stile di vita sano. Tuttavia, per chi è soggetto a emorroidi infiammate, è necessaria una valutazione ulteriore, per capire se la disciplina che si sta praticando è adatta alla propria situazione.
Chi di noi pratica ciclismo dovrebbe fare un pochino di attenzione: disturbi proctologici come le emorroidi infiammate sono riconducibili ai frequenti microtraumi al pavimento pelvico, causati dalle vibrazioni del movimento della bici o da eventuali contraccolpi dovuti al terreno irregolare e all’impatto del sellino con la zona ano- rettale.
Ciò può causare un’infiammazione cronica, con una eccessiva pressione sullo sfintere anale, un conseguente sfiancamento (cioè indebolimento) delle pareti dei vasi sanguigni e un possibile prolasso dei cuscinetti fuori dal canale anale.
Per le stesse motivazioni, anche equitazione e motociclismo potrebbero determinare gli stessi problemi. Semaforo rosso anche per il body building, disciplina che prevede una eccessiva tensione dei glutei e della muscolatura pelvi perineale.
Infatti, sport e attività come squat, sollevamento pesi e vogatore sottopongono a grandi sforzi le strutture di sostegno ano- rettali e provocano intense sollecitazioni e micro- traumi a livello anale e pelvico.
Le discipline sportive consigliate per prevenire la malattia emorroidaria sono quelle che non comportano troppe sollecitazioni del bacino, come per esempio nuoto e discipline acquatiche. Infatti, la pressione idrostatica può contrastare la pressione sanguigna nelle vene emorroidarie.
Inoltre, il nuoto e altre attività, come la camminata, favoriscono una adeguata circolazione sanguigna e agevolano il normale transito intestinale. Ciò è utile per prevenire episodi di stitichezza, uno dei fattori che possono favorire la patologia emorroidaria.
Nuoto: buona idea, se si soffre di emorroidi
Si parlava del nuoto. È uno sport completo, ed ecco perché è possibile nuotare se si è soggetti a emorroidi:
Nessun impatto del corpo con il terreno. In caso di emorroidi, questo aspetto è significativo: lo stress e i microtraumatismi ripetuti a carico della muscolatura ano- rettale e perineale sono assenti, dunque viene meno la causa dell’indebolimento delle vene emorroidarie.
Il nuoto è utile anche a scopo preventivo e come mantenimento: infatti, questo sport include l’utilizzo di tutti i gruppi muscolari, ne rafforza il tono e ne armonizza l’attività. Ciò può contribuire a rinvigorire e tonificare la muscolatura del pavimento pelvico.
La resistenza dell’acqua favorisce il flusso e deflusso del sangue verso i grossi vasi, alleggerendo la sintomatologia dolorosa della malattia emorroidaria.
Praticare nuoto contribuisce a regolarizzare le funzioni intestinali. Mantenendo regolare la motilità intestinale, si può prevenire il rischio di stitichezza, una delle concause del disturbo emorroidario.
Altre attività valide se siamo soggetti al disturbo emorroidario
Altre discipline compatibili con la malattia emorroidaria sono alcune posizioni yoga, camminata moderata, ginnastica dolce. Infatti, queste discipline migliorano la circolazione del sangue, promuovono il fisiologico transito intestinale e abbassano il rischio di stitichezza.
Vogatore e body building: meglio di no, con le emorroidi infiammate
L’allenamento anaerobico prevede sequenze di esercizi brevi, ma con sforzi intensi, per sviluppare massa muscolare. Il lavoro anaerobico coinvolge attività come, ad esempio, pesistica, squat, vogatore e tutto ciò che è compreso nel body building.
In particolare, il vogatore è un attrezzo che riproduce i movimenti del canottiere. Si tratta di un attrezzo molto utilizzato anche nell’allenamento da casa, poiché rende facile esercitarsi e tenersi in forma in completa autonomia.
Tuttavia, brutte notizia per chi ama il vogatore, ma soffre di emorroidi. Infatti, questo attrezzo favorisce un aumento della pressione sull’addome, causando sforzi e un lavoro eccessivo del torchio addominale, cioè la muscolatura addominale (e toracica).
Quando la malattia emorroidaria è in fase acuta, è dunque sconsigliato praticare qualsiasi tipo di attività fisica implichi intensi ed eccessivi sforzi a carico del pavimento pelvico e delle strutture emorroidarie. Il rischio è aggravare ulteriormente la congestione delle emorroidi, con un peggioramento della sintomatologia fastidiosa.
Foto: LaPresse