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Tennis, affaire Djokovic-Australian Open. Il ministro dello Sport di Victoria: “Nessun ricatto, solo voler proteggere la gente”

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Ancora incerta la posizione di Novak Djokovic verso la prossima edizione degli Australian Open. Il numero 1 al mondo, che fra poco scenderà in campo per sfidare Alexander Bublik nel secondo singolare dei quarti di finale di Coppa Davis, è ancora incerto sul suo disputare il primo Slam del 2022.

Il tutto confluisce sulle norme applicate in Australia per contrastare il contagio da Covid-19, che prevedono la vaccinazione obbligatoria. Il padre di Nole, Srdjan, ha rilasciato qualche giorno fa delle dichiarazioni in cui faceva intendere la mancata partecipazione del figlio, parlando addirittura di ricatto nei suoi confronti. Ma il governo australiano non ci sta.

Martin Pakula, ministro dello sport dello stato di Victoria, ha voluto chiarire la posizione del governo, assicurando la mancanza di accanimento nei suoi confronti: “Quando sei un tennista internazionale ed uno sportivo d’élite, devi rispettare le regole stabilite per tutti e rispettare la comunità che ti ospita. Ecco perché chiediamo che i giocatori soddisfino gli stessi standard delle persone che vivono nello stato di Victoria“.

Pakula continua, sottolineando come sia assente qualsiasi tipologia di complotto: “Non c’è nessun ricatto, si tratta soltanto di proteggere le persone. Mi piacerebbe che Djokovic venisse, ma se decidesse di non farlo per il motivo della vaccinazione la responsabilità sarebbe soltanto sua“.

Foto: LaPresse

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