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Tennis, il 2021 tra alti e bassi di Lorenzo Musetti. Può diventare il doppista di cui ha bisogno l’Italia?

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Il 2021 è stato un anno molto importante per Lorenzo Musetti e probabilmente il tennista di Carrara ha vissuto una stagione che sarà tra le più significative di sempre nella sua carriera. In dodici mesi il toscano ha scalato il ranking mondiale, dal 128° posto della classifica ATP al 59°, ma questo dato non può essere l’unico elemento da valutare in un anno che ha cambiato Lorenzo come uomo e giocatore, portandolo ad una crescita esponenziale, ma vivendo anche periodi altissimi ed altri molto molto bassi.

Una stagione che si può dividere in due parti, un prima Roland Garros e un dopo Roland Garros. I primi mesi dell’anno sono stati sfavillanti per il toscano, capace di arrivare in semifinale ad Acapulco con il pubblico messicano in totale visibilio e poi soprattutto di illuminare la platea prima agli Internazionali d’Italia e poi soprattutto a Parigi, dove ha raggiunto i suoi primi ottavi di finale della carriera a livello Slam.

Indimenticabile la sfida poi con Djokovic, con Musetti addirittura avanti due set a zero contro il numero uno del mondo, prima di crollare nei restanti tre set e di ritirarsi al quinto ormai privo di energie fisiche e mentali. Quella partita sembra che abbia prosciugato totalmente il toscano, che ha vissuto da quel momento una serie di mesi molto complicati, con tantissime sconfitte al primo turno. In mezzo anche l’improvvisa convocazione alle Olimpiadi (comunque onorata soprattutto in doppio) e poi anche l’esame di maturità, con tutte le difficoltà di unire studio e attività sportiva.

Nel finale di stagione ci sono stati nuovamente dei segnali positivi, anche se è arrivata la delusione dell’eliminazione nel girone alle Next Gen ATP Finals di Milano, con anche il blocco emotivo all’esordio contro l’argentino Baez. Successivamente è arrivata anche la convocazione in Nazionale con la possibilità anche di esordire in Coppa Davis, seppur in doppio a risultato già assicurato contro gli Stati Uniti.

In chiave azzurra con la nuova formula Lorenzo sembra essere un po’ bloccato da Matteo Berrettini e Jannik Sinner, nonostante l’obiettivo del toscano sia quello di migliorare ancora di più in singolare e raggiungere proprio i livelli del romano e dell’altoatesino. Al momento l’unica carta da giocare in azzurro è quella del doppio, specialità nella quale potrebbe ritagliarsi un ruolo importante. Il talento non manca, la sensibilità ed il tocco al volo a rete sono ottimi, mentre c’è da lavorare su servizio e risposta.

In doppio, però, lo stesso Musetti si è ben comportato con Sonego alle Olimpiadi, venendo eliminati al secondo turno dai croati Mektic/Pavic, i numeri uno del mondo. Una sconfitta arrivata solo al super tie-break per 10-7, in una partita nella quale i due azzurri sono andati veramente ad un passo dall’impresa e dunque anche dal sogno di poter ambire poi per una medaglia, visto che i croati hanno poi vinto l’oro.

Sul doppio sicuramente la federazione deve cominciare a lavorare e magari potrebbe chiedere proprio a Musetti e Sonego di cominciare a giocare molto più spesso insieme, soprattutto nei tornei più importanti, creando un duo che possa cominciare a trovare un certo affiatamento anche in vista della Coppa Davis, dove il punto del doppio è molto importante.

Il 2022 parte già con dei possibili progetti, ma sicuramente Musetti non dimenticherà l’anno appena trascorso, come lui stesso a fatto capire sui social, mandando un arrivederci alla prossima stagione.

 

Foto: LaPresse

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