Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Tennis
Stefano Pescosolido: “Jannik Sinner può salire in classifica, deve variare il servizio. Berrettini? Fisico particolare”
La stagione del tennis sta per riprendere e il primo appuntamento sarà l’ATP Cup 2022. Nella competizione a squadre, a Sydney (Australia), tanti riprenderanno il loro cammino e altri staranno a guardare. I giocatori italiani saranno fin da subito protagonisti con la rassegna per nazioni citata e ancor di più negli Australian Open dal 17 al 30 gennaio, a Melbourne.
Tuttavia per capire ciò che ci si appresteremo a vivere è necessario fare un passo indietro e guardare a quanto è accaduto. Un 2021 storico per il Bel Paese, considerando le sette vittorie nei tornei ATP e due tennisti nella top-10 nello stesso anno. Una cosa che mai era accaduta precedentemente.
Ad analizzare i temi d’attualità legati agli azzurri, ma anche a quello che ruota attorno allo sport con racchetta e pallina, ci siamo rivolti a Stefano Pescosolido, ex giocatore di ottimo livello (n.42 del mondo come miglior ranking nel 1992) e competente voce tecnica di Sky Sport.
Stefano, veniamo da un 2021 di grandi risultati in chiave italiana al maschile. Come vogliamo giudicare la prestazione nel proprio insieme?
“I numeri parlano chiaro, ci troviamo al cospetto di riscontri di valore storico per la nostra tradizione. I giocatori che abbiano hanno ottenuto dei risultati molto importanti e il fatto di avere due tennisti nella top-10 con possibilità di migliorare ulteriormente credo sia meritevole di considerazione“.
Un movimento che si è venuto a creare più per la fortuna di avere grandi giocatori nello stesso momento o per un lavoro alla base?
“Ognuno di loro ha una storia differente, ma è chiaro che c’è una base molto più solida che in passato. Il supporto dato dalla Federtennis, i tanti tornei che si disputano in Italia e il legame tra la FIT e i circoli privati sono tutti aspetti che hanno portato a un contesto altamente qualificato che le eccellenze possono sfruttare anche perché i tecnici che seguono i nostri giocatori sono molto validi“.
Un giocattolo che sembra perfetto, ma delle cose che non vanno ci sono state. Vogliamo parlare degli infortuni di Matteo Berrettini?
“Credo che lui dovrà fare i conti con il suo fisico un po’ particolare. E’ un tennista che cura molto la sua forma fisica e sono sicuro che con il suo staff, di primissimo livello, riuscirà a trovare una programmazione adeguata alle sue esigenze al fine di evitare il ripetersi di certi infortuni“.
Programmazione adeguata che sembra aver trovato Jannik Sinner, attirandosi anche tante critiche per la rinuncia alle Olimpiadi. Che stagione è stata quella dell’altoatesino?
“Un’annata ricca di miglioramenti. Ha compiuto dei sostanziali progressi al servizio anche se non siamo ancora al top perché deve inserire ulteriori variazioni. E poi ci sono molte più discese a rete, questo per rendere il suo gioco più imprevedibile e nello stesso tempo avere più soluzioni. Da fondo Jannik è capace di colpire la palla come pochi al mondo, per cui credo che ci sia spazio per salire ulteriormente in classifica, come del resto per Berrettini“.
Sinner che ambisce a posizioni sempre più ambiziose, ma nel 2022 che quadro avremo a tuo avviso?
“Credo che Djokovic terrà botta e non penso che la sconfitta nella Finale degli US Open sia un segnale di crisi. Per cui, a mio parere, il serbo sarà sempre l’uomo da battere, con Medvedev e Zverev principali avversari. Poi, come detto, ci possono essere delle aperture anche per i nostri giocatori. Tsitsipas ha avuto un 2021 nella seconda parte complicato, senza considerare i problemi fisici di Rafael Nadal e di Dominic Thiem“.
E tra le nuove leve che cosa possiamo dire di Carlos Alcaraz?
“Lo conosco molto bene e l’ho visto giocare anche nelle serie giovanili, anche se stiamo parlando di un 2003 che ha 18 anni…Ha un tennis completo ed esplosivo, molto preparato fisicamente. Credo che abbia tutti i mezzi per continuare la sua ascesa, seguito poi da uno staff tecnico di primo livello con Juan Carlos Ferrero alla guida, che ha avuto un passato da n.1 del mondo. Lui e Sinner sono quelli che magari potrebbero raggiungere già traguardi di un certo livello nell’immediato, ma dipenderà ovviamente da tante variabili“.
Foto: LaPresse