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ATP Cup 2022, Berrettini e Bolelli battuti da Peers e Saville in doppio: vince l’Australia, la strada azzurra si complica
L’ATP Cup dell’Italia comincia in salita. Non è bastato il cuore di Matteo Berrettini e Simone Bolelli per avere ragione dell’Australia padrona di casa, rappresentata dall’esperto duo John Peers e Luke Saville; un 6-3 7-5 che racconta di come i due azzurri si siano adattati al contesto alla lunga, pagando però nel secondo set l’unico passaggio a vuoto arrivato nell’undicesimo gioco. Ora la strada per le semifinali è assai difficile, poiché oltre a vincere bisognerà sperare anche in qualche fattore esterno, traducibile in qualche scivolone degli australiani.
Ma andiamo alla partita: una scelta inaspettata, quella di schierare il romano ed il bolognese, ma in molti non ricordano la finale ottenuta nel 2019 a San Pietroburgo, quando i due si piegarono all’indiano Divij Sharan e lo slovacco Igor Zelenay. Non c’è però tempo per togliersi la ruggine da dosso: gli australiani rispondono praticamente sempre ed insistono su Bolelli, che appare impacciato in un paio di casi. Il break arriva immediatamente nel secondo gioco con gli azzurri che rischiano di crollare concedendo tre palle del 5-1; Berrettini comincia però a prendere confidenza da fondo e Bolelli lo segue, rendendo il match più combattuto. Nel nono gioco gli azzurri rischiano il miracolo annullando due set point, ma nel killer point Saville fa il diavolo a quattro e concede all’Australia la prima frazione.
Dalla chiusura del set, l’Italia pare aver guadagnato almeno un po’ di fiducia, con Berrettini e Bolelli che appaiono più solidi nei propri turni di battuta. Dall’altra parte però le occasioni non arrivano, e quando c’è un piccolo spiraglio viene subito chiuso dagli avversari o da qualche errore di centimetri. Come il lob di Simone sul 30-30 del sesto gioco, sul servizio australiano, che esce di un niente, o il set point non sfruttato nel decimo gioco, più per meriti degli australiani che per demeriti azzurri. Bolelli perde però la prima per strada e rende la vita facile a Peers e Saville. che strappano il servizio e chiudono i conti con un gioco al servizio dominato.
Proprio lì i due australiani hanno fatto la differenza: due palle break concesse ed entrambe annullate contornate dai soli sedici punti subiti ed il 72% con la prima di servizio. Gli azzurri sono saliti di tono soprattutto nella seconda frazione, concedendo solo sei punti in battuta; purtroppo quattro sono arrivati nello stesso gioco, l’undicesimo.
Foto: LaPresse