Senza categoria

ATP Cup 2022, Jannik Sinner sfida Roman Safiullin: precedenti, statistiche, curiosità

Pubblicato

il

Doveva essere una delle sfide di maggior richiamo del Girone B, quella tra Jannik Sinner e Andrey Rublev. Invece, il russo a Sydney non c’è. Lo ha colpito il Covid-19, come del resto è accaduto a quasi tutta la squadra russa originale, che nonostante questo è arrivata all’ultimo confronto forte di due vittorie, propiziate dalla gran forma del sostituto del numero 5 del mondo.

Roman Safiullin, infatti, è riuscito a sovvertire il pronostico contro Arthur Rinderknech in Russia-Francia e a fare lo stesso in Russia-Australia nei confronti di James Duckworth. Un gran momento, per lui, ma lo è anche per Sinner, che non ha mai affrontato il suo dirimpettaio, attuale numero 167 del mondo e con più challenger che ATP sulle spalle. Ad alto livello, però, talvolta lo si è visto: per due volte nel 2021 ha passato le qualificazioni in tornei dello Slam, e sia agli Australian Open che al Roland Garros è giunto al secondo turno, dando grattacapi sia al britannico Cameron Norrie (vincitore in quattro set) che al tedesco Alexander Zverev (successo in tre). Quattro partite e una vittoria, invece, sul circuito ATP normale, nel 2020 con l’ecuadoriano Emilio Gomez a San Pietroburgo.

Sinner e Safiullin non si sono mai affrontati per una semplice ragione: l’altoatesino ha quasi bypassato il circuito Challenger, trovandosi catapultato con impressionante rapidità nella realtà del circuito ATP, mentre il russo è stato per anni estremamente attivo nei Futures, dove ha giocato 25 finali vincendone 19, prima di salire di livello nei Challenger, dove ha disputato un ultimo atto, battendo Roberto Marcora a Cherbourg.

ATP Cup 2022, Jannik Sinner spazza via Arthur Rinderknech: Italia-Francia 1-0

Vanta, il nativo di Podolsk, una vittoria con uno Stefanos Tsitsipas poco più che sedicenne (2014), come pure su Matteo Berrettini ben prima che il romano esplodesse (2017). 1-3 il suo bilancio con Aslan Karatsev, che fino a un anno fa vagava nei suoi stessi lidi. Nei Challenger si è imbattuto spesso in ex top 100, e anche in Andy Murray, che ha sconfitto nello scorso settembre al secondo turno a Rennes.

In generale, il bilancio di Safiullin con gli italiani è di 13-10: tra questi confronti spicca un 1-1 con Lorenzo Sonego, che sconfisse a San Pietroburgo. E c’è anche un’altra chicca: batté Lorenzo Musetti (ancora “in fasce”) nel Challenger di Bergamo 2019, e poi lottò fortemente prima di perdere con Gianluigi Quinzi al secondo turno. Se avesse vinto, sarebbe stato lui ad avere una chance di affrontare Sinner (ma avrebbe dovuto battere Eliot Benchetrit, allora battente bandiera francese, oggi sotto i colori del Marocco). Com’è noto, l’altoatesino, al tempo appena dentro i primi 800 del mondo, vinse quel torneo, ma non solo: s’impose all’attenzione mediatica dell’intero pianeta tennistico, passando da quello italiano a quello mondiale con una certa velocità. E, dopo neanche tre anni, i risultati li conosciamo.

Dal canto suo, il ventenne numero 2 d’Italia vanta un record di 9-6 contro i giocatori russi. Fosse stato numero 1 del nostro Paese, avrebbe dovuto confrontarsi con il mai troppo amato Daniil Medvedev, con cui ha perso tre volte su tre, mentre invece vanta un 2-1 con Karen Khachanov (che poteva essere 3-0 se non fosse intervenuto un problema di schiena agli US Open 2020).

Foto: LaPresse

Exit mobile version