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ATP Sydney 2022, Fabio Fognini e Simone Bolelli superano il turno. Una reunion in ottica Coppa Davis?

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Ieri la prima vittoria in singolare dell’anno contro il tedesco Altmaier, oggi per Fabio Fognini c’è stato anche l’esordio in doppio con l’amico e storico compagno Simone Bolelli. La coppia azzurra ha superato il turno, imponendosi al super tie-break contro la coppia australiana Bouzige/Romilos con il punteggio di 6-1 5-7 10-3 dopo un’ora e un quarto di gioco.

Un esordio sulla carta che doveva essere molto agevole per il duo italiano, che ha dominato il primo set e si è distratto nel secondo, finendo per vincere poi al super tie-break. Quello che conta, però, è rivedere Fognini e Bolelli giocare nuovamente insieme, ipotizzando una possibile reunion in vista dell’imminente Australian Open e che potrebbe anche incidere in chiave Coppa Davis.

Il capitolo doppio resta un tema ancora troppo poco delineato in casa Italia. Non esiste una coppia di riferimento nel tennis azzurro ed un possibile ritorno del duo Fognini/Bolelli potrebbe creare scenari interessanti. Il ligure non è mai sceso in campo nell’ATP Cup, mentre lo ha fatto una volta Simone, perdendo insieme a Berrettini contro gli australiani Peers/Saville. Da quel momento Santopadre ha deciso di schierare sempre e solo il romano insieme a Sinner, con i due che hanno trovato tra loro anche un buon feeling.

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Però, pensando alla Coppa Davis, già magari alla sfida con la Slovacchia, un ritorno della coppia Fognini/Bolelli potrebbe assolutamente aiutare Matteo e Jannik a centellinare le energie, dando loro maggior respiro, concentrandosi solamente sul singolare, almeno nella prima fase a gironi, dove potrebbero anche bastare i primi due match, come accaduto quest’anno con Stati Uniti e Colombia.

Da capire se la scelta di giocare insieme sia stata dettata solamente dall’opportunità (entrambi erano a Sydney) oppure c’è dietro anche un progetto di fare tanti tornei insieme, partendo proprio da quell’Australian Open vinto dai due azzurri nel 2015 ed ultimo Slam italiano al maschile.

Foto: LaPresse / Olycom

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