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Australian Open 2022, Alexander Zverev al primo momento della verità: riuscirà ad interrompere la maledizione Slam?

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La stagione 2022 di tennis sta prendendo il volo. Archiviato il primo importante appuntamento dell’anno, la ATP Cup, è già tempo di pensare agli Australian Open, primo torneo dello Slam. Che già sta facendo discutere, con il caso Djokovic ed il suo visto; sperando di lasciarsi alle spalle questa vicenda il prima possibile, cerchiamo di concentrarci su chi cova speranze di vittoria. I primi due nomi sono quello del serbo e di Daniil Medvedev, che lo ha battuto agli US Open; ma c’è un terzo incomodo che spera di essere arrivato al momento giusto per trionfare in un Major: Alexander Zverev.

Il tennista tedesco è senza mezzi termini uno dei migliori interpreti del gioco a non aver ancora trionfato in uno Slam. Dalla sua esplosione nel 2017 ad oggi si è costruito un palmares di tutto rispetto, con cinque titoli Masters1000 e due vittorie alle ATP Finals, ma fino ad ora gli è sempre mancato quel guizzo in più negli Slam, ormai una vera maledizione. Negli ultimi due anni, in sette tornei, è arrivato tre volte in semifinale (Australian Open 2020, Roland Garros e US Open 2021) e una volta all’ultimo atto, a Flushing Meadows 2020, quando buttò via un vantaggio di due set contro Dominic Thiem. Un match che poteva pesare sulla psiche del teutonico, dimostratasi non così solida in passato. Ma il 2021 potrebbe aver rappresentato un deciso cambio di passo.

Nella scorsa annata abbiamo visto uno Zverev diverso rispetto a quanto ci aveva abituato. In primis sotto il profilo mentale, dalla medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo battendo Novak Djokovic in semifinale; da quel successo è scattato qualcosa nel cervello del nativo di Amburgo, parso sempre più convinto dei suoi illimitati mezzi. Ne è derivato anche un miglioramento tecnico: proprio dal Giappone, ciò che si è notato in Zverev è un’impennata della resa con la seconda di servizio, ora molto più solida. Per un giocatore di 198 centimetri era un delitto bello e buono lasciare per strada una parte così importante del gioco. 

Qualificazioni Australian Open 2022, tra gli uomini avanti altri cinque azzurri – OA Sport

Dopo le Olimpiadi sono arrivate altre tre finali, tutte vinte in maniera convincente, due di queste contro due top 10: Rublev al Masters1000 di Cincinnati, tre settimane dopo l’oro a cinque cerchi, e Medvedev alle Finals di novembre. In mezzo, il successo a Vienna contro Frances Tiafoe. Tre partite condotte in maniera sicura, con la volontà di prendere in mano la partita sin dall’inizio, forse vissute in maniera leggermente più spensierata. Come quando, a vent’anni appena compiuti, sorprese Djokovic nella finale di Roma 2017. Fu la prima esplosione di un giocatore che ci aspettavamo nell’élite mondiale nel giro di poco tempo. Nel 2022 può arrivare l’incoronazione definitiva, con il torneo dello Slam che tanto gli manca. E chissà, magari il cemento australiano può portargli bene.

Foto: LaPresse

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