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Australian Open 2022, chi è Brandon Nakashima. Un astro nascente per Matteo Berrettini: non ci sono precedenti
Con la definitiva espulsione di Novak Djokovic dall’Australia si è chiusa una delle pagine più scure della storia del tennis. Per più di dieci giorni il serbo ha tenuto in scacco l’opinione pubblica ed il torneo dell’Australian Open, che non sapeva se avesse avuto a disposizione il numero 1 al mondo. Con la mancata partecipazione del serbo, cambia molto in quello spicchio di tabellone, soprattutto per Matteo Berrettini, che diventa la testa di serie più alta in quella sezione. Il romano, per classifica, diventa il favorito d’obbligo per avanzare fino alle semifinali, ma il suo cammino non è propriamente benevolo: il debutto dell’azzurro sarà nella notte italiana con lo statunitense Brandon Nakashima.
https://www.oasport.it/2022/01/live-berrettini-nakashima-australian-open-2022-in-diretta-esordio-ostico-contro-lemergente-americano/
Un nome nuovo per l’azzurro, e nemmeno tra i più scontati. Il ragazzo di San Diego, vent’anni compiuti lo scorso 3 agosto, si sta facendo conoscere ed ammirare nel circuito per il suo gioco e la sua caparbietà, che hanno attratto per un periodo il leggendario Pat Cash nel lavorare con lui. Gli appassionati italiani lo ricorderanno sicuramente per la sua campagna alle Next Gen Finals di Milano, spingendosi fino alle semifinali grazie ai successi su Juan Manuel Cerundolo ed Holger Rune, ma la sua è una ascesa continua da 18 mesi.
Nakashima è, sulla carta, un prodotto dell’Università della Virginia, ma gli è bastato un solo semestre ed il titolo di freshman of the year per buttarsi nel professionismo. Con i risultati che sono arrivati immediatamente, raggiungendo i quarti di finale nel suo primo evento a Delray Beach battendo due discreti scalpi come il ceco Jiri Vesely ed il britannico Cameron Norrie. La pandemia ne ha rallentato la crescita, per fortuna non arrestandola: tra luglio ed agosto è arrivato in finale a Los Cabos ed Atlanta nel giro di due settimane. Sono sì arrivate due sconfitte, ma anche l‘ingresso in top 100, che gli permette ora di partecipare agli Slam senza passare dalle forche caudine delle qualificazioni.
Un giocatore assai interessante, che a furia di buone prestazioni si è fatto notare anche dal pubblico americano, alla disperata ricerca di un giocatore di spicco; assieme a Sebastian Korda e Jenson Brooksby rappresenta la nuova guardia a stelle e strisce per il prossimo futuro. Per Nakashima quella di questa sera sarà la prima partita sul cemento di Melbourne; Matteo, visto in costante miglioramento fisico all’ATP Cup, dovrà in primis far valere tutta la sua esperienza da top 10 accumulata in questi anni per azzerare immediatamente l’esuberanza giovanile del suo avversario. Che rimane un grandissimo talento, ma affronta pur sempre il settimo giocatore al mondo, abituato a trovarsi contro giocatori che vogliono prendersi la sua testa.
Foto: LaPresse