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Australian Open 2022, chi è Taro Daniel. Il prossimo avversario di Jannik Sinner che ha sconfitto Andy Murray

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Jannik Sinner continua a mantenere alta la bandiera italiana all’Australian Open 2022. Il ragazzo altoatesino, testa di serie numero 11 del torneo, ha confermato le buone sensazioni di questo inizio di stagione lasciando ben poco spazio di manovra allo statunitense Steve Johnson, che si è dovuto inchinare senza colpo ferire. Per la prima volta al terzo turno, l’azzurro non potrà però vendicarsi di Andy Murray, che gli impartì una lezione a Stoccolma pochi mesi fa: lo scozzese si è infatti arreso al giapponese Taro Daniel, che sarà dunque il prossimo avversario di Jannik.

Un nome e cognome che tradiscono la sua origine del Sol Levante: è la città di New York ad avergli dato natali quasi 29 anni fa (nato il 27 gennaio del 1993), da madre asiatica e padre, Paul, di sangue USA ed ex giocatore di tennis di livello universitario; nonostante batta bandiera giapponese, è caratterizzato da uno stile di vita più orientato verso l’occidentale: a dimostrarlo le passioni per la musica rock, in particolare i Led Zeppelin, ed i film di Woody Allen.

Durante le qualificazioni dell’Happy Slam si è imposto all’attenzione dei media nostrani come giustiziere di italiani, mandando ko in fila Andrea Arnaboldi, Gian Marco Moroni e Salvatore Caruso, e con i successi su Murray e su Marcelo Barrios al primo turno ha ottenuto il suo miglior risultato in uno Slam. Potrebbe sembrare il classico giocatore che sta vivendo il suo momento di notoreità: niente di più sbagliato, perché bisogna tornare indietro a quattro anni fa.

Australian Open 2022, Andy Murray fuori a sorpresa contro Taro Daniel: era nel tabellone di Jannik Sinner

La macchina del tempo si ferma precisamente all’11 marzo 2018, al secondo turno del Masters1000 di Indian Wells. Taro Daniel si poteva già dire soddisfatto del successo ottenuto al debutto con un altro qualificato che poi farà un po’ di strada dal nome Cameron Norrie; ma in quella partita si torglie lo sfizio di andare a sconfiggere un certo Novak Djokovic infliggendogli un pesante 6-1 nel set decisivo. D’accordo, quella alla fine fu la peggior stagione della carriera del serbo, ma bisogna sempre riuscirci a rifilargli un punteggio del genere; il torneo si concluse subito dopo, al terzo turno, ma in quella stagione riuscì ad arrivare anche al numero 64 del mondo, suo best ranking.

Tornando al feeling con gli italiani dimostrato durante la scorsa settimana, lo si era visto anche nella scorsa stagione, ma perdendo contro i big names azzurri: Matteo Berrettini lo ricorda bene per averlo sconfitto per due volte nello spazio di due mesi, nella semifinale del torneo di Belgrado e al primo turno del Roland Garros; ai Giochi Olimpici fu invece il primo ostacolo di Lorenzo Sonego, che riuscì ad imporsi al tie-break del terzo set dopo una partita parecchio sofferta.

Un giocatore che con la sua rapidità e la capacità di tirare fuori dal cilindro qualche colpo estemporaneo può dare qualche grattacapo a tutti i suoi avversari, Sinner compreso; sta all’altoatesino evitare le trappole che disseminerà lungo la partita il giapponese di New York, che sconfisse Novak Djokovic con i riff di Jimmy Page a fargli da sottofondo in testa.

Foto: LaPresse

 

 

 

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