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Australian Open 2022, la classe e la testa di Matteo Berrettini hanno piegato Mr. Muscolo Carlos Alcaraz

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4 ore e 13 minuti di partita: la durata del match è stata questa e a tutti questo match rimarrà impresso. Guardando i due contendenti, Matteo Berrettini (n.7 del ranking) e lo spagnolo Carlos Alcaraz (n.31 ATP) dall’altra si potrebbe dire: “Match alla portata dall’italiano perché il ranking parla chiaro“.

Il tennis però è lo sport del diavolo e le statistiche sono come i bikini: mostrano abbastanza, ma non tutto. Nei fatti, nel terzo turno degli Australian Open 2022, i favori del pronostico erano tutti per il giovane Carlitos. Disarmante come l’iberico avesse vinto i match contro il cileno Tabilo e il serbo Lajovic, rispetto ai problemi fisici mostrati da Berrettini. In più, a pesare c’era anche la vittoria di Alcaraz nel torneo di Vienna, unico precedente.

Perfino i bookmaker davano perdente l’italiano. E così, oggi, si è assistito a una vittoria più di mente che di fisico dell’italiano. Il 6-2 7-6 (3) 4-6 2-6 7-6 (5) ha questi connotati. La partenza dell’azzurro è stata un po’ problematica, per le cinque palle break da annullare. Tuttavia, dentro di sé, il romano ha trovato il modo per creare dubbi nella testa del suo avversario: a suon di servizi vincenti e di dritti sono arrivati due break e il 6-2. Nel secondo set il tie-break è stato da incorniciare al pari di quella risposta in back lungolinea. Un capolavoro.

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La risalita di Alcaraz, però, si è tramutata in realtà e lì le quotazioni di Berrettini erano in netto calo, al pari della benzina nel serbatoio. E allora il classe ’96 del Bel Paese, con le spalle al muro, ha trovato le energie mentali per fare la differenza al cospetto di chi, con il suo fisico scultoreo, desta non poca meraviglia.

Del resto, nel tennis, il 70% lo fa la testa il fattore discriminante e nel tie-break (a dieci) la maggior lucidità dell’azzurro è stata la carta vincente: giocare ogni palla con grande attenzione, senza mai strappare e capendo quale fosse il momento di affondare. Alcaraz è finito per smarrirsi, piegato da chi ha tratto forza dal sacro fuoco.

Berrettini ha archiviato la pratica con 10 ace, il 78% dei punti vinti con la prima di servizio e il 45% con la seconda, totalizzando 39 vincenti e commettendo 48 errori gratuiti. Numeri che fanno da didascalia e ora si pensa agli ottavi di finale dove lo attende un altro impegno non facile contro il solido spagnolo Pablo Carreno Busta. Sarà necessario ricaricare le pile.

Foto: LaPresse

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