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Australian Open 2022, Matteo Berrettini affronta Stefan Kozlov, l’ex baby prodigio che vuole riemergere
L’Australian Open 2022 è pronto a riaccogliere in campo Matteo Berrettini. Il numero 7 al mondo, dopo aver sciolto le riserve sulle sue condizioni battendo lo statunitense Brandon Nakashima nonostante un problema intestinale, si ritrova nuovamente a vestire i panni di killer di giovani speranze con un altro giocatore a stelle e strisce, seppur naturalizzato essendo nato in Macedonia, come Stefan Kozlov.
Lui che, qualche anno fa, era considerato un gran talento alla stregua dei quasi coetanei Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas ed Andrey Rublev, non è mai riuscito a far sbocciare tutto il suo talento. A 14 anni già giocava i match dedicati agli under 18, e a sedici anni, nel 2014 arrivava in finale juniores sia degli Australian Open che di Wimbledon, oltre a trionfare all’Orange Bowl contro Tsitsipas.
Ma seppur sia ancora un bambino fisicamente parlando, inizia a cimentarsi subito con i tornei Challenger, e a sedici anni e mezzo fa sudare in finale un giocatore fatto e finito come Sam Querrey. Due anni dopo, appena maggiorenne, si spingeva ai quarti di finale di ‘s-Hertogenbosh, mentre nel 2017 toccava la posizione numero 115 al mondo. Tutto faceva pensare ad una imminente esplosione, invece Kozlov è rimasto lì, non riuscendo mai ad emergere.
Forse per una questione fisica, essendo un passo indietro rispetto al power tennis che va di moda al momento (79 chili spalmati su 183 centimetri), ma per quattro anni non è più riuscito ad ottenere risultati di rilievo. Almeno fino al settembre 2021, quando a Columbus è tornato a vincere un Challenger ed ha ricominciato la sua scalata, rientrando così fra i primi 200 al mondo dopo altri due successi a Charlottesville e a Champaign.
Immaginiamo che ogni tanto guardi con un po’ di rammarico a quei giocatori con cui è cresciuto e che riusciva a battere, oggi stabilmente in top 10 a sua differenza. Ma l’età è ancora dalla parte del ragazzo cresciuto nell’accademia messa su dal padre a Pembrooke Pines, provando a lavorare e a migliorarsi a testa bassa scrollandosi tutto l’hype che aveva addosso da nemmeno quindicenne. È questo il punto focale che dovrà affrontare Berrettini: di fronte avrà un avversario che non sentirà la tensione dell’appuntamento, essendo arrivato in Australia con una wild card e con zero aspettative sul suo conto, rispetto a Matteo che è obbligatoriamente il favorito. Ma il romano visto contro Nakashima, seppur non al 100%, può ben disporre del suo avversario e instradare immediatamente la partita a suo favore, con concentrazione e precisione. Quella dei primi 10 giocatori al mondo.
Foto: LaPresse