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Australian Open 2022, Matteo Berrettini chiude la pratica Kozlov in quattro set, ora Alcaraz al terzo turno

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Con qualche grattacapo in più di quanto ci si potesse aspettare, Matteo Berrettini raggiunge il terzo turno degli Australian Open 2022. L’azzurro ha bisogno di quattro set per aver ragione dello statunitense Stefan Kozlov, titolare di una wild card, con il punteggio di 6-1 4-6 6-4 6-1 in poco più di due ore e mezza di gioco, in una partita condotta per ampi tratti e che si sarebbe potuta chiudere prima con un po’ di attenzione in più. Ora la sfida da non perdere con Carlos Alcaraz.

La differenza di livello tra i due si sente immediatamente. L’azzurro fa praticamente fare tutto al suo avversario nel terzo gioco, che con tre errori di dritto mostra subito il fianco. Kozlov appare in confusione e tra un errore e l’altro permette a Matteo di installare il pilota automatico e di chiudere la prima frazione in meno di mezz’ora. Per Berrettini sembra una passeggiata di salute, guadagnandosi ripetutamente delle palle break in ogni turno di gioco del proprio avversario che, in un modo o nell’altro, riesce sempre a salvarsi. Questi scambi infondono fiducia allo statunitense, che sfrutta immediatamente un passaggio a vuoto di Berrettini nel sesto gioco e, dopo una partita a inseguire, si ritrova a condurre il secondo set.

Matteo prova a rialzare la soglia dell’attenzione guadagnando quattro palle break nel gioco successivo, ma Kozlov si ricorda dei tempi in cui da ragazzo sfidava e batteva gente come Tsitsipas e Zverev, sfoderando soluzioni tattiche da applausi e delle palle corte cucite alla rete. Le chance per Berrettini ci sono, ma è davvero troppo sprecone: anche nel decimo gioco l’azzurro può rimettere le cose a posto, ma manca sempre quel pizzico di precisione in più che lo costringono indietro. Combattendo come un leone, Kozlov si porta meritatamente a casa la seconda frazione.

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Il terzo set diventa, come spesso accade, il punto focale di questa sfida. L’equilibrio regna, con lo statunitense nato in Macedonia che ormai si sente davvero in partita, riuscendo a difendere molto meglio i propri turni di servizio attaccando il rovescio avversario. Berrettini appare un po’ affaticato, ma viene in aiuto il servizio che gli permette di non soffrire quando lo scambio parte dalla sua metà campo. L’azzurro non ha mezze misure: dopo aver sprecato nove palle break in precedenza, gliene basta una per mettere in cascina la frazione, ed è un passante in corsa spettacolare.

Dopo aver messo la freccia, Matteo torna a far viaggiare la palla e fa cuocere a fuoco lento il suo avversario, che per la prima volta in carriera disputa un quarto set. E ne paga le conseguenze, anche fisicamente: gli scatti sono sempre meno e si abbassa anche la velocità dei suoi scambi. Matteo non si lascia intenerire e piazza immediatamente il break, per condurre il match dalla sua parte; Kozlov prova a metterci pepe con tre risposte meravigliose sul 5-1 che lo portano a palla break, ma il romano torna a picchiare forte e chiude i conti.

Berrettini deve molto al suo servizio, che lo ha sostenuto nei momenti più complicati della partita: 21 ace e 79% di successo con la prima di servizio; il saldo tra vincenti e non forzati tra i due è un vero e proprio abisso, con l’azzurro che chiude con un ottimo 53/29 e Kozlov molto al di sotto, con 23/37 totale; se la partita è arrivata al quarto st lo si deve a quanto l’azzurro ha sprecato nella seconda frazione, con nove palle break non sfruttate. 

Foto: LaPresse

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