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Australian Open, Novak Djokovic: “Sono deluso, ma auguro il meglio agli organizzatori”

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Adesso è davvero finita. Novak Djokovic non potrà giocare gli Australian Open 2022. Il serbo ha perso l’appello di fronte alla Corte Federale australiana relativo alla cancellazione del proprio visto, con i tre giudici coinvolti nella questione che hanno deciso unanimemente.

L’appello, iniziato alle 23:30 italiane, ha avuto il suo epilogo appena prima delle 8:00 nostrane. “Dismissed with costs”, “Respinto con costi”: questa la sentenza finale della Corte Federale.

I legali di Djokovic hanno deciso di non impugnare la decisione della citata Corte Federale, sapendo perfettamente di avere zero possibilità che una domanda (o udienza) di congedo speciale dell’Alta Corte potesse essere ascoltata e determinata prima dell’inizio del torneo di Melbourne.

Quanti soldi ha perso Novak Djokovic senza gli Australian Open? Spese legali, montepremi, sponsor…

A tal propositivo ci sono le prime dichiarazioni del campione nativo di Belgrado, riportate dal quotidiano The Age: “Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese“, le parole del n.1 del mondo.

Mi dispiace che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per questa edizione. Infine vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi ed i miei compagni serbi per il continuo supporto. Sono stati tutti una grande fonte di forza per me“, la chiusura di Djokovic.

Foto: LaPresse

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