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Australian Open 2022, Novak Djokovic: “Voglio stare qui e giocarmi il torneo”

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Una battaglia vinta. La Corte Federale dell’Australia ha annullato la decisione del Commonwealth di cancellare il visto a Novak Djokovic “per motivi procedurali”.

Il giudice Anthony Kelly ha annullato la cancellazione, valutando come irragionevole la presa di posizione citata. Per questo Nole ha lasciato la struttura nella quale si trovava e ha potuto tornare ad allenarsi.

Attraverso un tweet, il n.1 del modo ha espresso anche i suoi pensieri: “Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la mia cancellazione del visto. Nonostante tutto quello che è successo, voglio restare e provare a competere agli Australian Open. Rimango concentrato su quello. Ho volato qui per giocare in uno degli eventi più importanti che abbiamo davanti ai fantastici fan“.

Tennis, slitta a domani la decisione del Governo australiano sul visto di Novak Djokovic

Alle 14.00 ha avuto luogo anche la conferenza stampa della famiglia Djokovic, con il fratello Djordje e i due genitori a parlare di quanto accaduto.

Il padre Srđan ha sottolineato: “Novak è stato accolto all’aeroporto e non ha ricevuto alcun diritto. Gli hanno tolto tutti i diritti che ha come essere umano. Lo hanno convinto a firmare un documento di revoca del visto e lui si è rifiutato di firmarlo perché non c’era motivo. Non aveva fatto nulla per contribuire a quella situazione. Non gli hanno concesso il diritto di comunicare con i suoi avvocati, con la sua squadra, con i suoi amici. È rimasto solo con lui per diverse ore. Gli hanno persino portato via il telefono. Negli ultimi giorni sono successe varie cose ed è stato molto difficile. Ma è mentalmente forte, un giovane fantastico. Non ha mai offeso nessuno, è sempre stato in buoni rapporti con tutti. Ma ovviamente il fatto che provenga da un Paese piccolo e impoverito non era qualcosa che piaceva ai grandi potenti, e pensavano di avere poteri dati da Dio. L’ultima partita è stata giocata e ora hanno bisogno di inventare una partita diversa“.

La madre Diana ha aggiunto: “Abbiamo provato a lottare per lui. C’è stato uno spettro di emozioni: tristezza, paura, delusione. Ci sono stati momenti in cui non aveva il suo cellulare e non sapevamo cosa stesse succedendo. Non avevamo idea se stava bene. Come madre, non riesco a riprendermi così facilmente e penso che ogni madre lo capirà“. Diana ha anche dichiarato che Novak sia stato esposto a molestie.

La chiusura del fratello Djordje: “La nostra famiglia è molto contenta che la giustizia e la verità abbiano prevalso. Novak è un uomo onesto ed eccezionale e sono molto felice che lo stato di giustizia esista e che possiamo ancora lottare per la verità e i diritti umani“.

Come si sa, però, bisognerà attendere il giudizio del Ministro dell’Immigrazione, Alex Hawke, che ha il potere personale di espellere Djokovic dall’Australia. Se questo dovesse accadere, il nativo di Belgrado non potrebbe rientrare su suolo australiano per ben tre anni.

Foto: LaPresse

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