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Australian Open 2022, Stefanos Tsitsipas: “Medvedev oggi superiore. Coaching? Per me impossibile capire cosa dicano”

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Stefanos Tsitsipas è caduto sotto i colpi di Daniil Medvedev nella semifinale dell’Australian Open 2022. Un déjà vu per il greco, che già lo scorso anno si fermò al penultimo atto dell’Happy Slam contro il russo, ma questa volta si sente più soddisfatto rispetto al risultato del 2021.

Un giorno sarò in grado di raggiungere la finale – debutta il greco in conferenza stampa – è un torneo che amo e spero di poterlo vincere prima o poi. Sono triste per la sconfitta, sono un giocatore che combatte su ogni punto, ma oggi Medvedev era superiore. Non voglio concentrarmi sugli aspetti negativi: ho una lunga stagione davanti a me e con molte opportunità a disposizione“.

Tornando sulla partita, Tsitsipas la analizza così: “Ho giocato molto meglio rispetto all’ultima volta. Lo scorso anno ero stanco dopo il successo su Nadal in cinque set, oggi mi sentivo bene fisicamente e mentalmente. Nel tie-break ho avuto un paio di occasioni che mi avrebbero messo in una posizione di vantaggio, ma è cambiato tutto completamente. Ho avuto delle opportunità, ma Daniil è stato superiore“.

Australian Open 2022, Daniil Medvedev: “Pronto a sfidare un altro giocatore che punta al 21° Slam!” – OA Sport

Proprio su Medvedev parla dell’aspetto sia tecnico che mentale del suo gioco: “È un grande giocatore, corre senza sosta e potrebbe farlo per ore. Merita di lottare per il titolo, con Nadal è stato il miglior giocatore del torneo. I suoi atteggiamenti? Non ci penso, è sicuramente divertente. A qualcuno piace fare queste cose per destabilizzarti mentalmente. Forse potrebbe essere una tattica, ma comunque lui non è la persona più matura fra tutte“.

Era inevitabile parlare del warning per coaching da lui ricevuto, che già in passato ha fatto discutere: “Non l’ho sentito. Per me è impossibile con tanta folla e rumore capire cosa mi dica il mio coach. Con Benoit Paire ho riso perché ho avuto un warning per lo stesso motivo ed il mio allenatore era a cinque chilometri da me. Il momento più divertente del mio torneo. Sull’avvertimento, sono abituato. Non credo che gli arbitri capiranno mai che non riesco a sentire nulla quando sono in campo, l’ultima cosa che voglio è che qualcuno mi dia consigli su cosa devo fare“.

Foto: LaPresse

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