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Australian Open, Alex De Minaur giustiziere recente di Berrettini e Musetti. Jannik Sinner per vendicare gli azzurri

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Atteso in Australia come in Italia, l’ottavo di finale degli Australian Open tra Alex de Minaur e Jannik Sinner significherà per uno dei due l’accesso, per la seconda volta, tra i migliori otto a livello Slam. L’australiano li ha raggiunti agli US Open 2020 (quando fu travolto da Dominic Thiem, e l’austriaco andò poi a vincere il torneo), l’italiano ha replicato a poche settimane di distanza, al Roland Garros (quando Rafael Nadal dovette faticare per due set).

Nel 2022, il nativo di Sydney si è già trovato di fronte due italiani, battendo prima Matteo Berrettini in ATP Cup e poi Lorenzo Musetti al primo turno proprio in quel di Melbourne. Due partite diverse, queste. Con il numero 7 del mondo ha approfittato della ruggine del rientro dopo l’infortunio delle ATP Finals, creandogli parecchi fastidi. In più, è noto che il romano non cerca mai, quando è possibile, di forzare il primo match al rientro dopo uno stop piuttosto lungo, cosa che gli è capitata varie volte nella carriera.

Con il toscano, invece, la situazione è stata relativamente diversa, perché Musetti, dopo il Roland Garros 2021, non è più riuscito a trovare continuità di risultati, finendo in una spirale negativa che non lo ha aiutato. Eppure Musetti ha vissuto un set di grande esaltazione, in cui pareva davvero ritornato quel gioco che per due set fece impazzire anche Novak Djokovic. Il problema è che non è più riuscito a dar seguito a quegli attimi in cui ha fatto capire perché in tanti stravedono per lui a livello tecnico, ritrovandosi impelagato in difficoltà di tipo sia tattico che mentale. Non è impensabile, peraltro, che si debba aspettare almeno fino alla fine del 2023 per vedere la sua evoluzione completa, tante e tali sono le cose che vanno messe insieme nel suo gioco.

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Tali vittorie hanno portato il bilancio di de Minaur con gli italiani a 4-3 negli Slam e a 8-5 nei tornei ATP, escludendo in tutti e due i casi le qualificazioni, per un totale di 12-8. Si va dalla sfida delle Next Gen ATP Finals 2018 con Liam Caruana, che non ha più avuto altre vetrine di alto livello ed è diventato agente immobiliare nello scorso maggio, alle varie differenze con Marco Cecchinato (3-3 nei confronti): sempre sconfitto sulla terra, sempre vincitore altrove.

Ma a Melbourne uno dei ricordi più nitidi, e anche più difficili da digerire, per l’australiano è quello della sconfitta al terzo turno del 2021 contro un monumentale Fabio Fognini, in una delle sue più belle versioni lontano dalla terra rossa. Con Sinner, invece, è 0-2, dato che ci ha perso in finale alle Next Gen ATP Finals e, con punteggio tennisticamente normale, ai quarti dell’ATP di Sofia 2020, il primo vinto dall’altoatesino. 1-1 il bilancio con Berrettini, dal momento che c’è di mezzo anche la semifinale al Queen’s 2021 poi vinta dal numero 1 d’Italia, 2-0 con Lorenzo Sonego, Stefano Travaglia e Andreas Seppi (in quest’ultimo caso, contando il discorso qualificazioni, sarebbe 2-1). Infine, bilancio di 0-1 (al Foro Italico di Roma) con Gianluca Mager.

Più dei numeri generali, sono quelli particolari del 2022 che mettono Sinner di fronte a una situazione quantomeno singolare: dopo essersi trovato di fronte un ammazza-italiani (Taro Daniel, nelle qualificazioni), ha ora dall’altra parte della rete l’uomo che finora ha sconfitto il numero 1 d’Italia e l’altra metà delle grandi speranze tricolori.

Foto: LaPresse

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