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Novak Djokovic, la mamma: “È tenuto prigioniero in un hotel per immigrati, è disumano!”

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Novak Djokovic si trova in isolamento presso una struttura per irregolari a Melbourne. Le autorità australiane non hanno permesso al tennista di entrare nel Paese, ritenendo non valido il suo visto, e il 34enne resterà in questa palazzina per l’intero fine settimana, in attesa dell’udienza prevista per la mattinata di lunedì 10 gennaio. Il serbo credeva di avere un’esenzione medica per poter giocare gli Australian Open anche se non vaccinato contro il Covid-19, ma i suoi documenti non sono stati ritenuti validi.

Il numero 1 al mondo si è lamentato con la sua famiglia in merito alle condizioni di questa struttura, parlando della scarsità del cibo, della presenza di insetti e dell’umidità dilagante. A parlarne diffusamente è stata sua mamma Dijana, che ha rilasciato una serie di dichiarazioni alla Associated Press in merito alle condizioni in cui si trova costretto a vivere per questo giorni il figlio Novak Djokovic. Situazione non semplice per il nove volte vincitore dello Slam nella terra dei canguri, che spera ancora di poter partecipare all’evento in programma dal 17 al 30 gennaio.

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Queste le dichiarazioni della madre: “Mi sento malissimo, è da ieri che lo tengono prigioniero. Non è giusto, non è umano. L’alloggio è davvero terribile, semplicemente terribile. È soltanto un piccolo hotel per l’immigrazione, ammesso che si possa chiamare hotel“. Va infatti ricordato che il Park Hotel di Melbourne è stato già oggetto di critiche internazionali negli ultimi mesi e il The Guardian aveva pubblicato un’inchiesta in merito a come rifugiati e richiedenti asilo venissero trattati in questa struttura.

Foto: Lapresse

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