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Calcio a 5
Calcio a 5, Europei 2022: Italia, il post Finlandia e la Slovenia da affrontare subito
“II pareggio è sempre una condizione che ti fa pensare se essere deluso o soddisfatto del risultato”, parole di Massimiliano Bellarte, il CT dell’Italia che agli Europei 2022 di calcio a 5 ha esordito con un 3-3 contro la Finlandia. Nulla di meglio quindi per analizzare i bicchieri mezzi pieni e mezzi vuoti, perché di aspetti ce ne sono molteplici, per una rappresentativa azzurra che ora dovrà pensare al match di lunedì prossimo contro la Slovenia, capace di fermare sul 4-4 il favoritissimo Kazakistan.
Italia: cosa ha funzionato?
Dal punto di vista “nervoso e motivazionale”, nonostante lo svantaggio a freddo ed il fatto di subire in rapida successione il 2-2 e poi il 2-3 in poco più di tre minuti, in un momento nevralgico del secondo tempo, la squadra c’è. Nessuno dei giocatori utilizzati da Bellarte è mai uscito con la testa dalla partita: lo scotto da pagare all’emozione ed all’inesperienza di trovarsi all’Europeo potrebbe essere già stato pagato.
L’inizio della ripresa: l’Italia è una squadra che con la tecnica di Merlim e Motta, le intuizioni di Nicolodi e la verve di Arillo e Alano può controllare ampi momenti della gara, come dimostrato nei primi dieci minuti del secondo tempo dove precisione nel possesso palla, equilibrio tattico ed aggressività non sono mancati.
Italia: cosa non ha funzionato?
La gestione del primo tempo: troppi errori in fase di uscita dal basso e costruzione. E’ vero che queste sono partite diverse da quelle delle qualificazioni, ma buttare via venti minuti nei quali si è fatto fatica a mettere insieme quattro passaggi di fila è stato un spreco troppo grande per chi ha bisogno di tutti i momenti della gara per andare a caccia di punti importanti verso il passaggio del turno.
Poca cattiveria sotto porta: Nicolodi in conferenza stampa al termine del match ha fatto capire che le occasioni per fare male alla Finlandia sono state create, ma che c’è stato poco killer instinct, al netto delle parate di un eccellente Koivumäki. Le cifre parlano di 3 gol su 53 tiri totali, di cui 12 nello specchio, 29 fuori e 12 complessivamente respinti o dai difensori o dai legni: un fatturato troppo esiguo.
Italia: in sospeso
Pivot o non pivot? Diciamocelo: Gui tanta generosità e poca pericolosità, De Matos da “falso pivot” una delle chiavi del match. Come gestire quello slot davanti? Solo una partita di appannamento dell’attaccante del Pescara o ci sarà un cambio di gerarchie e del piano partita in vista della Slovenia? La risposta nei prossimi giorni.
Credit: Uefa.com