Calcio
Calcio, quale Italia per Mancini senza Federico Chiesa? Penuria di ali, scommessa Raspadori e cambio di modulo?
Una brutta notizia per la Nazionale italiana di calcio di Roberto Mancini e la Juventus. Come riportato da una nota ufficiale del club bianconero: “Gli accertamenti diagnostici eseguiti questa mattina presso il J|Medical hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore per Federico Chiesa. Sarà necessario intervenire chirurgicamente nei prossimi giorni“.
Quello che si temeva si è purtroppo confermato e la stima dello stop è di sei mesi. Per l’esterno della Juve stagione finita e addio ai playoff validi per la qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar con la maglia dell’Italia. Una tegola pesantissima sia per i campioni d’Italia che per la selezione di Mancini che ha in Chiesa un punto di forza assoluto, tra i pochi giocatori capaci di saltare l’uomo.
E ora? In vista degli spareggi di marzo, nei quali gli azzurri giocheranno il primo incontro con la Macedonia del Nord e il successivo (eventuale) contro Portogallo o Turchia, si farà molta fatica. Il CT dovrà pensare bene alle alternative di gioco.
Se Mancini dovesse confermare il collaudato 4-3-3 si potrebbe pensare che il Piano B sia rappresentato da Domenico Berardi del Sassuolo, in un tridente formato anche da Lorenzo Insigne e da Ciro Immobile. Assetto che già si era notato in alcune partite degli Europei vinti dalla Nazionale.
Altre soluzioni sono quelle con Federico Bernardeschi, che però non brilla di certo in fase realizzativa, oppure con Lorenzo Pellegrini e di Nicolò Zaniolo, ma le loro caratteristiche di gioco sono un po’ diverse, seppur interessanti in zona gol.
Si potrebbe puntare su Giacomo Raspadori, che nel Sassuolo ha giocato da esterno, per la presenza di Gianluca Scamacca nel ruolo di centravanti. Il Mancio potrebbe optare per il trio nero-verde in Nazionale, ovvero Berardi-Raspadori-Scamacca che possono sfruttare la conoscenza del club?
Difficile, visto che l’esperienza internazionale soprattutto dei due più giovani non è eccezionale. Di sicuro, non un bel presupposto in vista di quel che sarà.
Foto: LaPresse